Continuano al Cairo i violenti scontri fra manifestanti e forze dell’ordine. Scontri cominciati nel primo pomeriggio che non accennano a calmarsi, ma anzi aumentano di intensità. Oggi c’era stato un tentativo di assalto al ministero della difesa respinto con un morto e diversi feriti. Gli incidenti come detto non si sono però placati: le forze di polizia hanno usato gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla, sarebbero 500 le persone intossicate mentre i feriti sarebbero quattro. Una decina le persone arrestate. Centro degli scontri è piazza Abbasseya che apre il viale che conduce al ministero della difesa. Ricordiamo poi che due giorni fa sempre nella medesima zona c’erano stati altri incidenti che avevano provocato morti e feriti. I manifestanti chiedono alla giunta militare di lasciare la guida del Paese. Dal canto loro i Fratelli Musulmani, il più forte partito di tendenza integralista islamica, ha fatto sapere di non essere responsabile degli incidenti in corso, anche se alle proteste hanno preso parte i salafiti che sono piuttosto vicini ai Fratelli Musulmani. Sono presenti anche appartenenti al gruppo Coalizione della Rivoluzione e movimentisti del 6 aprile. Fra venti giorni sono intanto previste le elezioni presidenziali. Al momento dalle notizie che arrivano dall’Egitto gli appartenenti al movimento 6 Aprile e quelli del movimento Jihad hanno annunciato il loro ritiro dalla manifestazione invitando anche le altre persone a fare lo stesso. In piazza ci sarebbero molti carri armati e blindati dell’esercito. I Fratelli Musulmani accusano i militari di aver provocato gli incidenti di oggi e invitano i manifestanti alla calma. Secondo fonti provenienti dal Cairo i soldati sarebbero entrati nella moschea di al Nour: sarebbero stati eseguiti molti arresti. Come detto due giorni fa gli incidenti avevano provocato ben undici morti. Da fonti militari si assicura la totale regolarità del voto, ma i manifestanti protestano proprio per l’esclusione di una ventina di candidati alle elezioni presidenziali. La situazione è in evoluzione ed è probabile che nelel prossime ore si assista a nuove manifestazioni di protesta.



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