Persino l’inno nazionale haitiano lo dice: “bêchons joyeux”, cioè “zappiamo felici”. Haiti è una terra a vocazione rurale, che non dimentica le proprie origini contadine nemmeno dopo decenni di emigrazione dalla campagna alla città. Ad Haiti solo recentemente si è interrotta la lunga tradizione di Presidenti della Repubblica agronomi. Alcuni anni fa erano agronomi il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro e anche una buona parte del Parlamento. Ad Haiti l’agronomo è la persona più rispettata della comunità, dopo il prete. L’agronomo è quello che “fa fruttificare la terra” e dà da mangiare alla popolazione. Mettere un agronomo a capo di una iniziativa ne garantisce già in gran parte il successo.



Eppure, in tempi recenti pochi hanno veramente scommesso sul futuro agricolo di Haiti, terra tormentata dall’instabilità politica e afflitta senza tregua dalle emergenze. Di emergenza in emergenza, è infatti difficile sostenere uno sviluppo agricolo lungimirante e aperto alle nuove sollecitazioni del mondo di oggi. É difficile scommettere su risultati nel medio e lungo periodo in un Paese che fa fatica a delineare l’immediato domani.



C’è comunque chi decide ugualmente di osare e, in modo inatteso, oggi questi sforzi sono sostenuti da nuovi programmi governativi altrettanto coraggiosi. AVSI lavora nel dipartimento Sud di Haiti da ormai più di dodici anni, con progetti di sviluppo attenti ad accompagnare una comunità povera ma orgogliosa, vulnerabile ma con una grande ricchezza. Queste iniziative si concentrano da sempre sullo sviluppo agricolo, la sicurezza alimentare, la protezione dell’ambiente, l’acqua potabile e la lotta alla malnutrizione. Il partner principale nella realizzazione di questo intervento multisettoriale è stata sin dall’inizio la Facoltà di Agronomia dell’Università Cattolica Notre Dame di Haiti, cui si è associata la direzione dipartimentale del Ministero dell’Agricoltura haitiano.



Questo partenariato si è rafforzato all’indomani del tragico terremoto del 12 gennaio 2010, con un accorato appello ai sostenitori perché la risposta alle molte necessità dell’emergenza fosse data sulle base delle logiche di sviluppo degli interventi preesistenti, evitando di appiattire con interventi “a tappeto”una realtà già molto vulnerabile.  La risposta positiva di molti donatori ha dato vita già dal 2010 a un intervento complesso e composito, denominato Aquaplus. Questo progetto, finanziato principalmente dal Rotary International e appoggiato e sponsorizzato dall’Expo 2015 della città di Milano, che si avvale della collaborazione dell’Università di Milano e del Movimento Lotta alla Fame nel Mondo, è implementato principalmente da AVSI con l’appoggio del suo partner locale, l’Università Notre Dame d’Haiti.

Il programma è costruito intorno alla valorizzazione dell’acqua come fonte della vita e risorsa per lo sviluppo della comunità.  I settori di intervento prevedono la riabilitazione e estensione della rete di acqua potabile della comunità, con la creazione di un sistema di gestione che ne assicuri la manutenzione e la durata nel tempo. Attorno al sistema di  acqua potabile si sono attuati interventi di sostegno dello sviluppo agricolo, che prevedono il miglioramento delle tecniche di coltivazione, avvalendosi della formazione tecnica degli studenti e agronomi dell’Università Notre Dame, sostenuta a sua volta sotto il profilo tecnico dall’Università di Milano. Inoltre, si p dato inizio a un intenso lavoro per migliorare la produzione agricola e sostenere la trasformazione dei prodotti agricoli.

Uno dei paradossi di questa zona è che ad una potenziale ottima produttività agricola si associa una insicurezza alimentare cronica: i prodotti agricoli, a questi climi tropicali, deperiscono facilmente, i mercati sono lontani e l’invenduto rilevante. Una percentuale significativa di prodotti viene così sprecata e deperisce prima di poter essere consumata. La risposta è tecnicamente semplice ed è data dalla trasformazione dei prodotti, così da poterli conservare più a lungo. Il metodo principale è la macinazione per la produzione di farine, un savoir faire che fa già parte del patrimonio haitiano, ma che necessita di un appoggio materiale. Questa attività, punto di arrivo di un percorso che tocca diversi settori, è un’operazione semplice che, tuttavia, apre a scenari importanti, perché nel macinare i prodotti si sfrutta la tradizione alimentare locale di associare cereali e legumi, bilanciando l’apporto nutrizionale e promuovendo un prodotto gia conosciuto, ma poco disponibile sul mercato. Un prodotto locale diventa, quindi, una valida integrazione dietetica per la prevenzione della malnutrizione, ancora purtroppo molto diffusa. Un approccio preventivo al quale si accompagna una campagna di educazione alimentare e nutrizionale, che è stata validata dal Ministero della Salute e che trova appoggi nel nuovo programma nazionale Aba Grangou(Abbasso la fame).

C’è una comunità ad Haiti, una piccola comunità rurale, che sta reimparando a coltivare, a valorizzare le risorse idriche e a produrre cibo sano e nutriente, attraverso una tradizione che contiene già una ricchezza che attende solo di essere riscoperta. Una comunità che si è messa in cammino ripartendo dalle proprie origini, e noi di AVSI siamo orgogliosi di accompagnarla.

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