Dopo una lunga attesa e diversi rinvii, l’Egitto ha finalmente appreso ieri il nome del nuovo Presidente, Mohammed Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani, che ha battuto il suo avversario, Ahmed Shafiq, esponente del precedente governo. Il Sussidiario.net ha intervistato Marianne Malak Kamal, cristiana copta di 28 anni e deputato del parlamento egiziano. Attivamente impegnata come volontaria del Meeting Cairo, Malak Kamal è stata nominata deputato dal Supremo Consiglio delle Forze Armate e esprime diverse riserve sul candidato dei Fratelli Musulmani e sulle proteste in piazza Tahrir.



Lei era  d’accordo con le manifestazioni contro i militari?

No. Le proteste sono avvenute mentre attendevamo tutti i risultati delle elezioni presidenziali, e manifestazioni in momenti così delicati sono solo controproducenti. L’Esercito ha salvato e protetto noi e la nostra rivoluzione, e dobbiamo quindi rispettare i militari.



Perché la Giunta militare ha ritardato la proclamazione dei risultati elettorali?

Per esaminare tutti i ricorsi presentati nelle singole circoscrizioni. Il governo è stato impegnato attivamente per preparare la proclamazione del nuovo presidente.

In molti hanno denunciato il rischio di brogli o di un colpo di Stato militare …

Non sono affatto d’accordo con loro. Nell’ultimo anno l’Esercito ha protetto la rivoluzione e la libertà, organizzando libere elezioni per il Parlamento e per la presidenza della Repubblica. Non vedo quindi perché dovrebbero organizzare un colpo di Stato. Il nostro Esercito vuole servire la nazione, ama il Paese e sono sicura che nel rendere noti i risultati elettorali lo farà con la massima chiarezza e rispetto della libertà.



In quanto cristiana e in quanto donna, che cosa pensa dei Fratelli musulmani?

I cristiani e le donne in Egitto stanno subendo diverse forme di discriminazione. Con presidente Mohamed Morsi dei Fratelli Musulmani, devo ammettere che sono molto pessimista nei confronti di quello che accadrà. Quando il Parlamento dominato dai Fratelli musulmani ha nominato i 100 membri dell’Assemblea costituente, ha scelto solo 8 copti e 7 donne. Il punto di vista dei Fratelli musulmani nei confronti dei cristiani e delle donne è spaventoso. Non credo quindi che tra noi e loro ci sarà mai pace. Con gli islamisti anche alla presidenza, sia i cristiani sia le donne dovranno soffrire molto. Il nostro futuro è coperto da nebbia fitta, stiamo andando verso una fase buia e un tempo molto pericoloso.

Con Shafiq la situazione sarebbe stata diversa?

In tal caso il futuro dell’Egitto avrebbe potuto essere grandioso come in passato.

 

Nel senso che tutto sarebbe tornato alla stessa situazione dell’era Mubarak?

 

No, non intendevo riferirmi all’era Mubarak ma a quella ancora precedente, quando il presidente era Gamal Abd el-Nasser. All’epoca l’Egitto era l’asse portante di tutto il mondo arabo, e sono certa del fatto che se Shafiq fosse presidente il mio Paese riconquisterebbe il posto d’onore che gli spetta di diritto in Medio Oriente.

 La cooperazione internazionale tra il Cairo e il resto del mondo sarebbe molto più apprezzata di quanto lo è attualmente. I cristiani e le donne, inoltre, avrebbero lo spazio che meritano all’interno del governo e come consiglieri del presidente. Tutte le minoranze e i giovani potrebbero tornare in Parlamento e nei diversi consigli e commissioni che rappresentano il Paese. Con Shafiq, cristiani e musulmani potrebbero vivere finalmente in pace. anche se si deve tener comunque conto di un difficile periodo di transizione.

 

Eppure non si può certo dire che l’Esercito in passato abbia difeso i cristiani …

 

Io sono cristiana e, così come tutti i copti presenti nel Paese, mi sento protetta dall’Esercito. Durante la campagna per le presidenziali, alcuni Fratelli Musulmani hanno cercato di spaventare i cristiani allo scopo di dissuaderli dal votare. L’Esercito a quel punto è intervenuto e ha permesso a queste persone di fare sentire la loro voce senza rischiare l’incolumità personale.

 

In ottobre però i militari si sono resi responsabili della strage di Maspero in cui sono morti 28 cristiani …

 

Si è trattato di un evento eccezionale e la sua dinamica è ancora oggi misteriosa. Sono certa però che anche in quell’occasione non è stato l’Esercito a uccidere i cristiani.

 

(Pietro Vernizzi)