Il governo Rajoy taglia la tredicesima a tutti i dipendenti statali. Il taglio dovrebbe essere relativo solo all’anno in corso e prevede nel numero anche i parlamentari oltre che le alte cariche della amministrazione pubblica. Per i dipendenti, questo taglio dovrebbe essere recuperato nei fondi pensione previsti per il 2015. Non solo: meno giorni di ferie per i dipendenti pubblici e riduzione dei permessi sindacali. Tagli anche alle indennità dei sindaci e e riduzione del numero dei consiglieri degli enti locali. Con queste misure, che sicuramente non saranno bene accolte dai dipendenti public, il governo ritiene di ottenere la cifra di 65 miliardi di euro entro il 2014. Tra l’altro per arrivare a questo obbiettivo è stato deciso l’aumento dell’Iva che passa dal 18 al 21%. Si mantiene al 4% invece quella sui beni di prima necessità. Il capo del governo spagnolo ha illustrato le drastiche misure al Parlamento sottolineando come ci si trovi a vivere in un momento cruciale che deciderà il futuro dei giovani e del welfare. Il Paese, ha detto ancora, deve uscire dalla voragine in cui si trova e deve farlo il prima possibile. L’Unione europea intanto proprio in queste ore ha concesso un piano di aiuti pari a 30 miliardi di euro per la ricapitalizzazione delle banche spagnole in cambio di una serie di misure urgenti di austerità. In questo quadro si segnalano i violenti scontri che si sono verificati nelle ultime ore a Madrid. Protagonisti i minatori delle Asturie che sono in sciopero da più di un mese per i tagli contro i sussidi per le miniere del carbone. Arrivati davanti al ministero delle industrie, i manifestanti hanno lanciato bottiglie contro le forze dell’ordine che hanno risposto sparando proiettili di gomma, Quindi sono state lanciate cariche contro i minatori e le persone rimaste ferite sarebbero 23. Incidenti sono stati segnalati anche fuori dello stadio Santiago Bernabeu dove cinque manifestanti sono stati arrestati. Scontri tra minatori e polizia si erano già registrati nelle scorse settimane, da quando il governo ha deciso di tagliare i sussidi all’industria dai 301 milioni di euro dello scorso anno ai 111 attuali.
Si tratta di tagli, denunciano i sindacati, che possono distruggere l’industria mineraria che si sostiene proprio grazie ai sussidi statali. A rischio ci sono 8mila posti di lavoro che diventano 30mila calcolando l’indotto.