Il più giovane di loro ha vent’anni e si occupa della cucina. Ma anche dell’orto, del giardino, degli animali. Sul Monte Tabor, in Galilea, dove sorgono un convento e un santuario francescani, ci sono maiali e tacchini, polli e conigli, orti e alberi da frutta, aiuole di fiori colorati. C’è molto lavoro da fare per mantenere tutto in ordine, perché tutto sia bello, perché non manchi la cura di ciò che fa da contorno alla basilica di Antonio Barluzzi, l’architetto che nella prima metà del Novecento progettò molte delle chiese edificate sui luoghi santi custoditi dai frati da tanti secoli.



A occuparsi di tutto questo sono i ragazzi della comunità di Mondo X. In pochi anni hanno cambiato il volto di questo luogo, con il loro lavoro e con la loro presenza che testimoniano un incontro accaduto in tempi, modi e luoghi diversi e che li ha portati qui. 

Mondo X è una comunità che riunisce uomini e donne di tutte le età con problemi di dipendenze ma anche di solitudine e di disagio, fondata a Milano agli inizi degli anni sessanta da un francescano, padre Eligio Gelmini. “Il nostro papà”, lo chiamano i ragazzi: “Ha una fiducia estrema nelle persone, apre le porte a uomini e donne a cui non tutti le aprirebbero, non si scandalizza dell’errore – racconta uno di loro – io ho deciso di seguirlo perché poche volte nella mia vita mi sono sentito voluto così bene, amato per come sono. Ho conosciuto un modo di vivere che mi ha cambiato, improntato sull’amore ma anche sulla correzione, sull’aiuto tra di noi”.



Le comunità di Mondo X in Italia esistono ormai da una cinquantina d’anni, ma l’arrivo in Terra Santa risale a pochi anni fa. Il primo gruppo è arrivato nel settembre del 2006, grazie all’interessamento del Custode di Terra Santa, padre Pizzaballa, e di altri francescani della Custodia. Il luogo dove si fa memoria dell’episodio della Trasfigurazione, nel nord di Israele, è molto frequentato dai pellegrini, che salgono sul Monte seguendo i passi del percorso evangelico ma che trovano, qui, anche la bellezza di un panorama che abbraccia tutta la Galilea e si spinge fino alla Giordania, nei giorni più limpidi. Serviva qualcuno che si mettesse al servizio di questi pellegrini, che provvedesse all’accoglienza e alla gestione del luogo dove possono mangiare e dormire. Affidare questo compito ai ragazzi di Mondo X si è rivelata una scelta azzeccata, d’altra parte la ricerca dell’ordine e della bellezza sono parte fondamentale della proposta di vita della comunità: “La bellezza è importante – spiega uno dei responsabili del gruppo -. Noi  crediamo che se una persona è capace di esprimere questa bellezza, di riprodurla nelle cose che fa, è perché nasce nel suo interno. E viceversa… se io vedo una cosa che è bella fuori, questo mi spinge a continuare a fare le cose bene, ad abbellire e ordinare quello che mi sta intorno ma anche me stesso. 



I ragazzi qui si possono sentire utili, è tramite il loro lavoro che si riescono a creare bellezza e ordine in questo luogo”. E così chi arriva trova sorrisi e accoglienza, un’ottima cucina, ordine e pulizia nelle stanze, nel cortile, nei giardini, nel piccolo negozio in cui si possono acquistare oggetti religiosi legati al mondo francescano, al santuario, alla Terra Santa. 

“La comunità è stata  chiamata Mondo X – raccontano ancora – perché  dentro ogni persona c’è una incognita da scoprire, da esprimere”. E proprio l’attenzione all’uomo nella sua singolarità qui si sposa con il cammino su una strada comune e con il percorso verso un amore di sé che si esprime nell’attenzione all’altro, nella correzione fraterna tra i ragazzi della comunità, nello stringersi attorno a chi vive un momento di difficoltà: “Quando qualcosa non va non si scappa, ma si parla e ci si corregge, come farebbero una mamma o un papà”.
La giornata è scandita tra lavoro, studio, preghiera e momenti comunitari e di confronto. Oggi la comunità del Tabor è composta da una decina di ragazzi ma sono tanti quelli che sono passati di qua, la permanenza è legata anche alla possibilità di ottenere un visto per risiedere in Israele e così – dopo periodi più o meno lunghi – nuovi ragazzi arrivano a dare il cambio a chi parte. Volti, storie e provenienze diverse che convivono su questo monte della Trasfigurazione che, come recita uno dei manifesti della comunità, è il luogo dove anche l’uomo viene trasfigurato: “L’uomo distrutto e considerato feccia diventa luminoso, redento e gioioso. La vita vale dunque la pena di essere vissuta come un dono”, ed è questo quello che si ritrova qui: “Sicuramente la voglia di vivere, sicuramente riprendere in mano valori che sono stati calpestati per tanto tempo nella nostra vita. Si impara a ricominciare, si scopre che i valori che credevamo persi in realtà erano solo nascosti, dimenticati”.

Si impara il valore di sé attraverso lo sguardo di un altro: “Vedendo che gli altri avevano fiducia in me, ho cominciato a pensare che forse, nonostante tutto, potevo fare davvero qualcosa di buono”.

Il valore aggiunto del poter vivere la vita della comunità proprio sul Monte Tabor, insieme all’importanza dell’essere su un luogo santo, è la possibilità del contatto quotidiano con il mondo, attraverso i pellegrini a cui i ragazzi offrono regolarmente la propria testimonianza. La vocazione di Mondo X, che può essere contattato grazie al numero del Telefono Amico (02 6366), è infatti quella dell’aiuto, del poter raggiungere con la propria proposta chiunque ne abbia bisogno: “Il Monte Tabor è una finestra verso tutte queste persone, in tutto il mondo, e noi ci sentiamo sazi se possiamo aiutare anche solamente uno di loro”.