Rossella Urru sarebbe stata rilasciata dai suoi rapitori. Potrebbe essere finito l’incubo cominciato lo scorso ottobre per la cooperante italiana rapita in Algeria. Si attende la conferma ufficiale da parte del ministero degli esteri che sta seguendo la cosa da vicino, dopo le voci che si sono susseguite nelle ultime ore e riportate anche da alcuni media italiani. Da quanto si è saputo fino ad adesso, la Urru sarebbe stata rilasciata in territorio dello Stato del Mali,  ma non si troverebbe ancora al sicuro presso le nostre autorità locali. Giulio Terzi è in contatto con le autorità locali in attesa di sapere come si evolve la situazione. Già in precedenza si erano diffuse voci analoghe di una sua possibile liberazione, tutte poi smentite, ad esmepio all’inizio dello scorsoo marzo sembrava davvero che la liberazioen fosse avvenuta. Rossella Urru, originaria della Sardegna, si trovava impegnata con il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp) per cui lavora in Algeria. Al momento del rapimento era nel campo profughi di Rabuni vicino a Tindouf in Algeria. Con lei vennero rapiti anche due spagnoli. A rapirla i militanti del Mujao (il Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale). Ovviamente la notizia della possibile liberazione è subito giunta nel paese di origine di Rossella, a Samugheo in Sardegna. Lo zio però dice di non sapere ancora nulla così come non ha alcuna conferma di alcun tipo il sindaco. A dare la notizia di questa liberazione tutta da verificare è stato il sito de Il Foglio, primi a darne la notizia, non si sa raccolta in quale modo. Forse la sua liberazione fa seguito a uno scambio di prigionieri. Infatti proprio stamane uno dei rapitori di Rossella Urru è stato liberato in Mauritania dove era detenuto. Rossella Urru è  Laureata in Cooperazione Internazionale, Regolazione e Tutela dei Diritti e dei Beni Etno-culturali all’Università di Bologna, lavora per il CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) e coordinava il campo profughi per rifugiati saharawi di Hassi Rabuni, nei pressi di Tindouf, in Algeria. Il suo rapimento non sembra sia legato ai motivi dle suo lavoro in Africa, quanto uno dei tanti fatto per richiedere una qualche forma di riscatto, denaro o liberazione di alcuni prigionieriparticolari.



A proposito del militante liberato proprio oggi,si sa per certo che era nella lista dei detenuti salafiti da liberare in cambio di Rossella Urru. 

 

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