Notte di violenza a Amiens, nel nord della Francia, dove gruppi di giovani e polizia si sono scontrati per diverse ore nella banlieu nord della città. Edifici pubblici e autoveicoli sono stati dati alle fiamme, mentre secondo quanto riferito dalla prefettura della città francese sembra che il fuoco sia stato appiccato anche a una scuola, a un centro polisportivo e a una struttura per il tempo libero. Molte attrezzature dell’arredo urbano sono andate distrutte e la polizia, per fronteggiare la rivolta, ha dovuto chiedere rinforzi in tutta la regione ottenendo l’arrivo di forze antisommossa anche da Parigi. Al termine degli scontri, durati oltre tre ore, il bilancio parla per il momento di sedici poliziotti feriti e alcuni abitanti del quartiere rimasti contusi, tra cui persone trascinate a forza fuori dalle loro auto per rubarle. Secondo il comune cittadino, i danni sono stimabili in oltre un milione di euro. Non sono ancora chiari i motivi che hanno portato allo scatenarsi delle violenze, anche se nello stesso quartiere si erano già verificati la settimana scorsa diversi atti di minaccia alle forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, ha già annunciato che si recherà in città nel primo pomeriggio. La rivolta è proseguita per diverse ore, durante le quali i giovani hanno eretto barricate con cassonetti per l’immondizia e ogni tipo di suppellettili, appiccando diversi fuochi a automobili ed edifici e scontrandosi con gli agenti di polizia a colpi di sassi, bottiglie e altri oggetti contundenti. Le forze dell’ordine hanno a loro volta risposto con il lancio di lacrimogeni e solo dopo alcune ore è stato ristabilito l’ordine. Le rivolte nelle banlieue francesi sono iniziate a Clichy-sous-Bois il 27 ottobre 2005. Dopo i primi episodi, gli scontri si sono presto allargati a macchia d’olio coinvolgendo anche il comune di Montfermeil e altri centri del dipartimento di Senna-Saint-Denis a partire dal primo novembre. Il fenomeno si è poi velocemente diffuso anche ad altre città della Francia come Rennes, Évreux, Rouen, Lilla, Valenciennes, la stessa Amiens, luogo degli scontri di questa notte, Digione, Tolosa, Pau, Marsiglia e Nizza. 



L’8 novembre il governo francese ha dichiarato lo stato d’emergenza e nell’insieme, le tre settimane di sommosse costituiscono la rivolta più importante in Francia dal maggio del 1968. 

 

Leggi anche

ZELENSKY A BRUXELLES/ “Chiunque gli garantisce un ingresso nella Nato inganna l’Ucraina”Gas russo, importazioni in Europa aumentate del 18%/ Commissario Ue: "Invertire tendenza entro fine 2024"