Helen C. Whitney è una nota e premiata documentarista, specializzata nella documentazione della esperienza religiosa degli americani dei nostri giorni e delle sue origini nella storia religiosa americana. Ho personalmente avuto il privilegio di lavorare con lei per diversi documentari e quindi so quanto accurato sia il suo lavoro di ricerca e la sua correttezza. Tra i documentari prodotti da Helen Whitney c’è una serie di quattro intitolata I Mormoni.



Recentemente, Helen mi ha mandato il testo di un articolo da lei scritto insieme a  Gregory A. Prince, un  biologo consulente dei suoi documentari, che appartiene alla Chiesa dei Santi dell’Ultimo Giorno, in cui si lamenta del rifiuto del Governatore Mitt Romney  a rispondere a una serie di domande dirette a chiarire la nebbia che continua a oscurare parecchi aspetti della religione dei mormoni e gli effetti che questo credo può avere sulla visione della vita dei suoi fedeli. Ecco qui di seguito un riassunto di queste domande.



1. “In che modo le sue esperienze, in particolare quella dei due anni spesi in Francia come missionario e quella come leader e vescovo mormone, hanno formato il suo carattere e la sua concezione del mondo?”

2. “Come è influenzata la sua visione del presente e del futuro dell’America dall’ottimismo, quasi senza limiti e che va anche oltre la morte, che caratterizza la fede mormone?”

3. “Mi sembra che la teologia mormone dica che Dio ha un corpo: ‘C’è una pluralità di dei che mangiano, bevono e si accoppiano come facciamo noi...’ In che modo questa fisicità nella sua fede influenza le sue concezioni non solo come privato cittadino, ma come leader nazionale?”



4. “Il fondatore dei mormoni, Joseph Smith, aveva questa visione dell’uomo: ‘Come Dio è, l’uomo può diventare.’ Può spiegare questo punto centrale della sua religione, così da rispondere alle accuse di blasfemia che vi fanno altre religioni?”

5. “Le sue posizioni più recenti sull’immigrazione, il welfare, i diritti dei gay e l’aborto differiscono dalla posizione ufficiale della Chiesa mormone. Può assicurare agli americani che la fede mormone può contemplare al suo interno una tale diversità di posizioni?”

6. “Ciò che la sua Chiesa definisce sacro, spesso è dagli altri definito con il termine segreto sottintendendo che non sempre i mormoni dicono ciò che realmente credono. Può rassicurare gli americani che ciò non è vero? 

7. “I gradi più alti della gerarchia della sua Chiesa sono costituiti interamente da maschi bianchi e il suo sacerdozio laico è proibito alle donne; inoltre, la sua Chiesa ha giocato un ruolo decisivo nella questione della Proposition 8 in California (NdR. Referendum contro il matrimonio omosessuale.) Come può assicurare agli americani che la composizione del suo governo e le sue politiche terranno conto della diversità che è alla base della forza della nostra nazione?”
8. “Quando gli venne chiesto quale parte della sua fede battista era più importante per lui personalmente e come leader della nazione, il presidente Clinton rispose: ‘Il Dio delle seconde possibilità.’ I temi di Clinton erano la fallibilità umana e la possibilità di redenzione. Quale elemento della storia o della teologia mormone ha avuto una particolare rilevanza per lei  e ha dato forma alla sua concezione dell’uomo e di Dio?”
9. “Quale fraintendimento della fede mormone la offende maggiormente?”

Mi sarebbe piaciuto conoscere le risposte di Romney a queste domande, ma devo confessare che sono più interessato a conoscere le risposte di Paul Ryan, per quanto esse concernono la sua fede cattolica. Senza dubbio Ryan si presenterà come il vero candidato cattolico nei confronti del vicepresidente uscente, Joe Biden, anch’egli cattolico.  Come scrive il mio amico Michael Winters, “Questo è diventata la politica americana in questi giorni, un dibattito teologico tra due libertari cattolici, uno a sinistra e l’altro a destra, e ciascuno pretende di rappresentare il magistero della Chiesa reale.