Morti anche in Libano nella città di Tripoli, 85 kilometri a Nord della capitale Beirut. È di dieci uccisi e decine di feriti il bilancio degli scontri tra alawiti e sunniti nella Terra dei cedri conseguentemente agli scontri in Siria negli ultimi giorni di guerra civile. A diffondere la notizia è stata l’agenzia ufficiale libanese Nna. L’agenzia governativa afferma che durante la notte tra ieri e oggi sono morti due dei feriti gravi, mentre poco fa sono ripresi i combattimenti tra i due quartieri rivali di Bab al Tabbane, sunnita, e Jabal Mohsen alawita, lo stesso gruppo religioso di Bashar Assad. L’esercito libanese riesce con difficoltà a riportare la calma. La città è a maggioranza musulmana sannita, quasi l’80% degli abitanti, e sono presenti le minoranze cristiana e musulmana alawita.
Già settimana scorsa un gruppo sciita libanese aveva sequestrato decine di sunniti in risposta al rapimento in Siria di uno sciita del Libano da parte dei ribelli. L’uomo ara accusato di essere membro attivo di Hezbollah, la milizia sciita che sostiene il regime di Assad a Damasco. Sembra così destinato a salire il bilancio delle vittime della guerra civile siriano che ora si sta espandendo oltre confine in direzione Libano.
Nessun dubbio sul viaggio del Papa in Libano. “La preparazione del viaggio del Papa in Libano prosegue senza incertezze da parte del Vaticano”, ha detto il Il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, intervenendo per fugare i timori che si stavano addensando sulla visita di Benedetto XVI nella Terra dei Cedri, in programma dal 14 al 16 settembre prossimi. La precisazione di Lombardi, riportata anche da Radio Vaticana, si è resa necessaria in seguito alle ipotesi provenienti da fonti cattoliche libanesi su una possibile cancellazione del viaggio a causa delle ripercussioni in Libano, con le tensioni tra fazioni contrapposte sunnite, sciite e alawite, del conflitto civile nella vicina Siria. Tuttavia, nella preparazione del viaggio apostolico, in cui il Papa firmerà l’esortazione post-sinodale per il Medio Oriente, non c’é nessun rallentamento né incertezza.
“Un segno concreto” ha spiegato padre Lombardi, “è che la papamobile è già partita verso Beirut”.