Continua in Pakistan la persecuzione dei cristiani, sempre più efferata e violenta. Adesso i fondamentalisti islamici se la prendono con i bambini: dopo l’arresto con l’accusa di blasfemia e quindi passabile di pena di morte di una bambina down di 11 anni, un altro ragazzino di soli 11 anni ha subito sorte peggiore. E stato picchiato a morte e quindi bruciato. E’ successo a Samuel, residente in una zona cristiana quella della colonia di Faisalabad, lo scorso 20 agosto. Il ragazzino era andato a fare la spesa al mercato e non era più tornato a casa. E’ stato poi ritrovato vicino a una fogna, massacrato in modo tale che i genitori hanno potuto riconoscerlo solo grazie a un piccolo segno che aveva in fronte, Lo comunica il sito Christiansinpakistan.com: viso, pancia e naso erano stati tagliati e quindi era stato dato alle fiamme. La comunità cristiana ha chiesto l’arresto dei responsabili, ma come sempre succede in Pakistan quando gli islamici compiono delitti sulle minoranze religiose sarà impossibile che ciò avvenga. Il presidente Zardari ha comunque chiesto di aprire una inchiesta sul fatto mentre avrebbe anche chiesto alle autorità di dare protezione ai cristiani del luogo. Intanto è ancora in carcere la piccola Rimsha la bambina down di 11 anni che era stata arrestata perché secondo alcuni islamici aveva bruciato una copia del Corano. In realtà nel suo zainetto erano state trovate alcune pagine di un manuale scolastico, dedicato a imparare a leggere con il Corano. La bambina non è stata neanche assegnata al carcere minorile ma messa insieme ai criminali comuni e rischia la pena di morte come chiede la legge pakistana contro la blasfemia, che si applica solo per presunte mancanze verso l’Islam e non ha bisogno neanche che vengano fornite prove della colpevolezza dell’accusato. Il caso ha però smosso l’attenzione del presidente pachistano che ha chiesto che la bambina venga scarcerata. Secondo fonti locali, dovrebbe essere liberata dietro cauzione la prossima settimana. Ogni volta però che un cristiano viene liberato dopo essere stato accusato di blasfemia, i fondamentalisti islamici si fanno giustizia da soli andando a uccidere la persona.
In Pakistan è ormai in atto una autentica persecuzione popolare contro la minoranza cristiana da tempo, senza che le autorità abbiano mai fatto qualcosa di concreto per porre fine alla situazione.