Tre soldati italiani di stanza in Afghanistan risultano feriti dopo un attacco degli insorti scagliato contro la base di Bala Boluk. Fortunatamente le loro condizioni non sono gravi. Alle 10 di mattina ora locale, le 7 e 30 italiane, gli insorti hanno lanciato un razzo da 107 millimetri all’interno della Fob (Forward Operative Base) Tobruk, di Bala Boluk, settore di competenza della Task Force South. Si tratta di una base del  Reggimento Cavalleggeri Guide, nell’area sud del Regional Command West che è affidata al comando dell’esercito italiano. L’esplosione ha investito tre dei nostri soldati ma senza gravi conseguenze: infatti i militari sono stati investiti più che altro da terriccio e pietre alzate in aria dall’esplosione. In ogni caso, per precauzione uno di loro è stato ricoverato per accertamenti, gli altri due risulta abbiano riportato solo lievi contusioni. I tre uomini non hanno mai perso coscienza e hanno avvertito personalmente i loro familiari italiani sulle loro condizioni. Intanto giunge sempre dall’Afghanistan la notizia del ritrovamento dei corpi decapitati di diciassette civili. L’episodio è avvenuto nel distretto di Kajaki in provincia di Helmand, nel sud del Paese. Anche se le indagini sul ritrovamento sono tutt’ora in corso, si sospetta che autori del tragico gesto siano stati gli insorti talebani, che forse hanno voluto punire dei civili che non si volevano schierare dalla loro parte. O forse, secondo quanto sospettano le autorità afgane, tra di loro c’erano persoen considerate spie delel forze armate occidentali. Il figlio di un capo tribale della zona aveva subito la stessa sorte poco tempo fa, segno degli scontri continui fra le varie tribù afgane che cercano la supremazia, scontri usati dai talebani per fomentare lo stato di agitazione nel Paese e impedire una soluzione pacifica. Sempre nella stessa regione i talebani hanno attaccato nelle ultime ore una postazione militare dell’esercito afgano uccidendo dieci soldati. Sei soldati sono dati per dispersi. La guerra civile afgana continua dunque più violenta che mai a poco tempo dal ritiro ormai programmato delle forze armate occidentali. 



Il piano di ritiro delle forze italiane dall’Afghanistan prevede partenze scaglionate a partire dal 2013 con una conclusione prevista per la primavera del 2014.

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