In un clima di tensione e scioperi che riporta alla memoria i giorni del periodo elettorale, in Grecia il premier Antonis Samaras incontra alle 13 di oggi i partner governativi Evangelos Venizelos, leader del Pasok, e Fotis Kouvelis, di Sinistra democratica, in una decisiva riunione per raggiungere un accordo sulle misure di austerità richieste dalla troika (Bce, Ue e Fmi) che potrebbero sbloccare la nuova tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro nel caso in cui venissero considerate idonee. Sono ovviamente previsti ulteriori tagli orizzontali su stipendi, indennità e sanità, come anche altri licenziamenti nel pubblico impiego: Samaras dovrà sottoporre i dettagli del piano ai partiti che compongono la sua maggioranza mentre venerdì, poco prima del voto al parlamento ateniese di settimana prossima, incontrerà a Roma il presidente del Consiglio Mario Monti. Al momento si fanno però complicati i negoziati tra la Troika e l’esecutivo greco anche a causa dell’attuale difficoltà nel raggiungere un accordo da parte dei leader della coalizione di governo, formata da Nuova Democrazia, Sinistra Democratica e Pasok, sul nuovo pacchetto di tagli. Secondo quanto riferito da alcuni funzionari del Ministero delle Finanze, sembra che al momento i leader politici abbiano concordato solo metà del pacchetto totale, mentre la troika avrebbe espresso alcuni dubbi sulla effettiva capacità del governo ellenico di attuare le misure di austerità. Il programma dell’esecutivo potrebbe includere 4,8 miliardi di euro di tagli alle pensioni e all’assistenza sociale, 1,5 miliardi di euro di riduzioni della spesa sanitaria e 1,5 miliardi di euro che coinvolgeranno invece gli stipendi pubblici. Intanto la tensione resta alta ad Atene: la città è anche oggi semiparalizzata a causa di uno sciopero di ventiquattro ore indetto dai lavoratori dei treni urbani, della metropolitana e dei tram. Secondo quanto comunicato in una nota, i lavoratori aderiscono allo sciopero per protestare contro l’ aumento delle tariffe e per chiedere il trasporto gratuito per disoccupati, studenti e pensionati a basso reddito.
Un’altra protesta in corso ad Atene riguarda invece i farmacisti della Regione dell’ Attica, i quali hanno deciso di non concedere medicinali a credito agli assistiti dell’ Ente nazionale per la Prestazione dei Servizi Sanitari (Eopyy), fino alla fine di settembre, almeno finché lo Stato non salderà i debiti contratti con le farmacie.