Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama interverrà oggi davanti all’assemblea delle Nazioni Unite. Vari gli argomenti che toccherà, già anticipati nei loro principali contenuti. Islam e Iran sono i principali. Riguardo a Teheran, Obama dirà parole precise che non ammettono sconti: no alle armi atomiche. Se l’Iran dovesse continuare a svilupparle, gli Stati Uniti si sentiranno liberi di intervenire nel modo che ritengono opportuno: faranno cioè “ciò che dovremo fare”. Parole che lasciano aperto qualunque scenario, incluso quello militare. C’è ancora tempo per discuterne in sede diplomatica, aggiunge Obama, ma questo tempo non è illimitato. Questo perché, dice ancora, un Iran con armi nucleari non “è una sfida contenibile”: “Minaccerebbe l’eliminazione di Israele, la sicurezza delle nazioni del Golfo e la stabilità dell’economia globale” ha spiegato. Oltre al pericolo stesso, anche la minaccia di innestare una corsa agli armamenti nucleari nella regione con la fine del trattato di non proliferazione. A proposito del pericolo islamico invece, Obama spiegherà che è necessario unità internazionale perché gli attacchi delle ultime settimane culminati con l’uccisione dell’ambasciatore americano in Libia non sono solo contro gli Stati Uniti ma contro gli ideali stessi delle Nazioni Unite. In questo senso, dirà ancora oggi Obama, è necessario affrontare le cause della rabbia islamica contro l’occidente prima che questa rabbia travolga le comuni speranze. Il presidente degli Stati Uniti nel suo ultimo discorso alle Nazioni Unite con la sua attuale carica ribadisce dunque il ruolo guida del suo Paese, ma chiede il sostegno della comunità internazionale. Ovviamente c’è chi ha già definito tale discorso un discorso da campagna elettorale, per rassicurare gli americani che l’America continuerà a combattere terrorismo, fondamentalismo e pericolo atomico. Oggi dobbiamo affermare che il nostro futuro sarà determinato da persone come Chris Stevens, e non dai suoi assassini. Questa violenza e intolleranza non hanno alcun posto nelle Nazioni Unite” è una delle frasi che saranno pronunciate oggi. 



Anche la Siria nei temi toccati da Obama oggi pomeriggio: per il Presidente americano è necessario sollecitare una azione internazionale per porre fine alla guerra civile e alle violenze.

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