La decapitazione di una giovane babysitter in Arabia Saudita per la morte di un bambino da lei accudito ha creato forti reazioni in tutto il mondo. L’Unione Europea ha espresso “profondo sgomento”, sottolineando la sua “forte opposizione” alle esecuzioni capitali “in tutti i casi e in tutte le circostanze”. Mentre il Parlamento dello Sri Lanka, lo Stato da cui proveniva la babysitter, ha osservato un minuto di silenzio per commemorarla. Ilsussidiario.net ha intervistato Magdi Cristiano Allam, eurodeputato e presidente del movimento politico nazionale “Io amo l’Italia”, che parteciperà autonomamente alle elezioni politiche nazionali del 24 e 25 febbraio.



Qual è la radice culturale della diversità tra i Paesi arabi e l’Occidente dal punto di vista del diritto?

Non è una diversità tra i Paesi arabi e l’Occidente, ma tra l’Islam e la civiltà dell’Occidente. L’esecuzione della babysitter dello Sri Lanka è una chiara violazione della sacralità della vita umana, in un Paese in cui la decapitazione è sancita su basi coraniche. Il reato per il quale è stata comminata la pena è un presunto omicidio, che è stato contestato dagli avvocati della difesa. A questi ultimi non è stato neppure permesso di ricorrere in appello, in un contesto dove la legge coranica è considerata come legge ufficiale dello Stato. Quest’ultima è esattamente agli antipodi rispetto ai diritti fondamentali della persona, e pertanto non concepisce come valori assoluti e universali la sacralità della vita, la pari dignità tra uomo e donna, il rispetto della dignità della persona e la libertà di scelta religiosa. Questo è il contesto in cui diventa legittimo decapitare in una piazza pubblica una donna.



Si può definire il diritto occidentale come migliore di quello islamico?

E’ migliore in quanto esprime e salvaguarda diritti assoluti e universali che sostanziano l’essenza della nostra comune umanità. Viceversa in quello che si definisce diritto coranico questi valori sono violati in modo flagrante. Partendo da un contesto di assoluta laicità, noi evidenziamo una differenza fondamentale. Nel Corano è sancita la legittimazione della condanna a morte di coloro che rinnegano l’Islam. Possono quindi andare incontro alla pena capitale quanti sono apostati, offendono l’Islam o il Corano, sono considerati nemici dell’Islam, e in questa categoria sono inseriti gli ebrei, i cristiani e gli infedeli in senso lato.



Qual è la differenza fondamentale rispetto all’Occidente?

Il fatto che il diritto occidentale ci porta a considerare le persone come pari sul piano dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà. Pertanto noi non discriminiamo nessuno per la sua fede, cultura e Paese d’origine. Ma non per questo è vero che tutte le religioni siano uguali, perché entrando nel merito dei loro contenuti riscontriamo una differenza sostanziale.

 

La decapitazione della babysitter è il frutto del Corano o di una sua interpretazione distorta?

 

L’Arabia Saudita ha come legge dello Stato il Corano, e quindi la decapitazione ne è una corretta interpretazione. L’Arabia Saudita è uno Stato teocratico che considera il Corano come la sua legge. Non c’è quindi in alcun modo la possibilità di sbagliarsi nel mettere in relazione la decapitazione della babysitter con il Corano. E’ per questo che “Io amo l’Italia” invita gli italiani da un lato a non discriminare nessuno, dall’altro a considerare i contenuti delle varie religioni e a prendere atto che l’Islam ha una sua specificità, e quindi è incompatibile con la nostra civiltà. Di conseguenza abbiamo chiesto la sospensione della costruzione delle moschee in Italia, per accertare che quelle esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi e nella condivisione dei valori fondanti della nostra civiltà.

 

Se il Corano è così univoco, perché è interpretato in modo diverso a seconda delle legislazioni dei singoli Paesi islamici?

 

In effetti gli Stati a maggioranza musulmana sono diversi tra loro. Ma c’è stata un’involuzione che riguarda per esempio l’Egitto, dove in passato c’è stata una fase di diritto sostanzialmente laico, che era improntato al diritto europeo, nel periodo in cui l’Egitto era una colonia francese e britannica e nella fase immediatamente successiva alla decolonizzazione. Mentre oggi l’Egitto sta precipitando nella morsa dell’integralismo e del fondamentalismo islamico, individuando nell’applicazione della sharia e della legge coranica l’obiettivo da conseguire.

 

E quindi?

 

Le persone possono effettivamente essere diverse, e quindi concepire in modo diverso il rapporto con la religione, scegliendo un riferimento nella laicità che tenga una certa distanza da certi eccessi. Ma è un dato di fatto che quando si assume come unico riferimento l’Islam e si persegue come obiettivo l’applicazione della legge islamica, il risultato sono le barbarie.

 

(Pietro Vernizzi)