Sono ore drammatiche nell’Africa in guerra, quella sahariana compresa tra Algeria, Mali ma anche Somalia. Zone dove forte e pericolosa è la presenza di jahdisti collegati al circuito internazionale di Al Qaeda e dove da alcuni giorni è incorso una offensiva militare francese contro i fondamentalisti islamici che stanno cercando di prendere il potere nello stato del Mali. Proprio la guerra nel Mali sta provocando la reazione di gruppi fondamentalisti e terroristici islamici attivi nella zona del Sahara. Ieri in questo senso è stata una giornata drammatica: ben 41 persone sono state rapite in un campo petrolifero dell’Algeria a circa cento chilometri dal confine con la Libia. Si tratta di lavoratori di varie nazionalità tra cui inglesi, americani, giapponesi e francesi. E’ stato un vero attacco militare che ha provocato la morte di un inglese e di un algerino e il ferimento di sei addetti alla sicurezza dell’impianto. A guidare l’assalto l’emiro Moctar Belmoctar, ex capo di una brigata di Al Qaida del Maghreb islamico che ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che l’attaccoè una punizione all’Algeria per aver permesso che gli aerei militari francesi che bombardano il Mali potessero usare il suo spazio aereo. Adesso per liberare i 41 ostaggi viene chiesto la fine di quella che viene definita crociata francese contro il Mali mentre la loro azione viene rivendicata all’interno della campagna mondiale islamica contro ebrei e crociati. Intanto ieri è stato ucciso da altri fondamentalisti islamici questa volta in Somalia un agente segreto francese che si trovava nelle mani di una milizia jahdista dal 2009. Si chiamava Denis Allex e le autorità francesi già da tempo lo consideravano morto. C’era però stato un tentativo di liberarlo proprio pochi giorni fa con un intervento in Somalia di forze militari francesi ma il blitz era stato un fallimento: due soldati francesi sono infatti rimasti uccisi senza essere riusciti a liberare l’ostaggio. Tutto questo nel quadro della guerra nel Mali scatenata dalla Francia nel tentativo di fermare l’avanzata fondamentalista verso il sud del paese e di liberare il nord occupato dai terroristi. Una operazione che si sta rivelando lunga e difficile.
E proprio ieri il governo italiano ha promesso appoggio logistico alla Francia nel Mali, allineandosi così a Germani, Inghilterra e Stati Uniti. Tutti questi paesi però compresa l’Italia non invieranno truppe di terra ma solo appoggio con aerei per il trasporto.