Urne aperte dalle 7 di stamane ora locale in Israele per rinnovare il parlamento nazionale. Sono chiamati al voto quasi sei milioni di cittadini che si trovano a scegliere fra trentadue liste diverse anche se secondo gli ultimi sondaggi appare in vantaggio il partito dell’attuale premier Benjamin Netanyahu esponente del partito del Likud, il partito nazionalista liberale. Da qualche tempo più spostato verso posizioni di destra, è comunque il partito che ha ottenuto nel corso della storia elettorale israeliana il maggior numero di vittorie. In caso di vittoria, per Netanyahu sarebbe il terzo mandato a capo del governo. I sondaggi lo indicano grande favorito alla vittoria finale nonostante ci sia un 15% di indecisi che però i sondaggisti individuano tra gli elettori di sinistra. Votano anche gli arabo israeliani naturalmente, più propensi all’astensionismo per la mancanza di fiducia nei confronti del potere israeliano: i loro leader però li hanno invitati a votare nel tentativo almeno di fermare lo spostamento verso la destra più nazionalista che si segnala fra i cittadini israeliani. Se il nome del prossimo capo di governo appare dunque scontato, meno sconta è la composizione del parlamento dove i risultati potrebbero dare vita a coalizioni di emergenza. In molti infatti sostengono che il partito religioso nazionalista di destra dell’imprenditore Bennett potrebbe ottenere un alto numero di voti, tali da costringere i vincitori a stringere una alleanza di governo con lui. Il suo partito, Focolare ebraico, mira a osteggiare in modo deciso ogni possibile accordo con i palestinesi ma critica anche l’alleanza con gli Stati Uniti. Secondo altri sondaggi gode di buone percentuali anche il partito del giornalista moderato Yair Lapid, volto noto della televisione, che si inquadra nel centro dello schieramento politico. Curiosità infine per il possibile risultato elettorale del secondo partito israeliano, i laburisti oggi guidati da una donna, Shelly Yachimovich, usciti duramente sconfitti nel 2009 ma oggi sembra in rilancio: potrebbero ottenere circa 17 seggi. Il parlamento israeliano ne mette in palio 120 in tutto. Per governare bisogna avere una maggioranza di 62 seggi.
La chiusura dei seggi è attesa per le 22 dopo di che ci saranno immediatamente i primi exit poll. Massima all’erta intanto ai seggi per evitare possibili attentati terroristici.