Pare che la situazione sia tornata alla normalità, in Eritrea. Pare. Perché fino a poche ore fa la notizie circolanti sul tentativo di golpe da parte di un manipolo di militari apparati vano vaghe e confuse. In ogni caso, la presidenza, ha fatto sapere che «Oggi la situazione ad Asmara è tranquilla, come del reso lo era ieri». Il sito dell’opposizione in esilio Awate.com, ha fatto presente che i militari avrebbero posto fine alle operazioni dopo che il governo ha accettato alcune delle condizioni da loro poste. Ieri, in ogni caso, la situazione sembrava destinata a volgere al peggio. Un centinaio di membri dell’esercito avevano preso, infatti, il controllo del ministero delle Comunicazioni e della tv di Stato nella capitale. Sembra che gli uomini armati si fossero avvalsi anche dell’uso di due carri armati. E che, oltre ad aver interrotto le trasmissioni televisive, avessero occupato anche l’aeroporto di Asmara e la sede della Banca centrale eritrea. Tutto si sarebbe risolto in seguito all’azione dell’esercito stesso, che avrebbe circondato e ridotto all’impotenza i suo esponenti insorti. D’altro canto, le forze armate, nel Paese, sono fedeli a Isaias Afeworki, leader del Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia e presidente, dal 1993, del Paese, governato con pugno di ferro. Sembra, in ogni caso, che il fine del tentativo di colpo di Stato fosse ottenere la liberazione di tutti i prigionieri politici incarcerati da Isaias Afewerki. Secondo l’Onu sarebbero tra le 5.000 e le 10.000 persone. Secondo altre fonti, le condizioni di salute del presidente sarebbero estremamente precarie e il blitz avrebbe avuto l’obiettivo di prendere il potere prima che, nell’ipotesi che le condizioni di Afewerki si aggravassero, potessero farlo i partiti rivali. Secondo altri ancora, la mente del piano sarebbe il generale Filipos Woldeyohannes, ex consigliere militare del presidente, fatto arrestare nel 2012. Si tratta di uno dei militari di spicco della guerra di indipendenza contro l’Etiopia degli anni ’90. I militari che hanno occupato il ministero dell’informazione potrebbero essere suoi fedelissimi.
Non è escluso che si sia trattato di una rappresaglia nei confronti del generale Tekali “Manius”, che, alcuni mesi fa su avvicendò con Woldeyohannes per impedire che questi potesse diventare il nuovo presidente.