Oltre duecento morti, secondo le stime ancora non definitive: 232 persone, uccise in una delle più terribili tragedie della storia recente. E’ il computo di quanto successo nella discoteca Kiss di Santa Maria, località brasiliana, durante una serata di autentica follia. Follia che si comincia a capire solo adesso che si ricostruisce l’andamento dei fatti: secondo le testimonianze dei sopravvissuti infatti nonostante l’incendio e il pericolo fossero ormai evidenti, i buttafuori del locale non hanno permesso per lungo tempo alle persone di uscire dal locale per via della procedura che si usa sempre nelle discoteche. Puoi cioè uscire solo se sei stato timbrato su una mano, in modo da essere riconosciuto al turo ritorno come persona che ha già pagato il biglietto e non qualcuno che vuole scroccare entrando gratis. Ovviamente nel panico che si era impossessato degli utenti nessuno pensava a farsi timbrare la mano ma solo a cercare di scappare. Follia poi anche per l’idea – folle appunto – del cantante della band che si stava esibendo sul palco di sparare dei razzi pirotecnici, quei razzi che hanno provocato l’incendio. E infatti le autorità hanno proceduto all’arresto di due membri del gruppo e del proprietario del locale. Infine l’assurdità totale sta anche nel fatto che una tragedia analoga si era verificata solo pochi anni fa negli Stati Uniti: durante il concerto di un gruppo infatti erano stati lanciati fuochi d’artificio dentro una discoteca chiusa e come in Brasile si era sviluppato un violento incendio che aveva provocato centinaia di morti. Tragedie che si ripetono dunque e ad andarci di mezzo ragazzini di vent’anni che si trovavano nei locali. I due musicisti arrestati appartengono al gruppo Gurizada Fandangueira mentre il proprietario della discoteca si chiama Elissandro Callegaro Spohr. Un membro della band si è giustificato dicendo che a curare il lancio dei razzi è lo staff del locale non i musicisti. Inoltre il gruppo suonava in quel locale da tempo una volta al mese sempre con lo stesso spettacolo pirotecnico senza incidenti. Uno degli appartenenti al gruppo è tra le vittime dell’incendio. Secondo le ultime indagini poi il numero delle persone nel locale, circa duemila, era superiore alla capienza per legge e i permessi di tutto il locale erano comunque scaduti dallo scorso mese di agosto.
Un locale che, secondo le testimonianze, aveva un solo ingresso e niente uscite di emergenza: per entrare, i pompieri hanno dovuto praticare buchi nelle pareti. Il maggior numero di vittime infatti è stato causato da asfissia o dalla folla che nella fuga calpestava le persone.