Oggi 1 Ottobre, inizia l’anno fiscale 2014 del Governo degli Stati Uniti. Ma se entro la mezzanotte i legislatori non avranno approvato una legge finanziaria che funga (almeno temporaneamente) da budget, il governo federale si ritroverà senza l’autorità legale per spendere fondi e dovrà mettere in atto lo shutdown – ossia la chiusura del governo.
Una chiusura del governo significherebbe che solo funzioni e servizi essenziali dotati di un proprio budget dedicato (come polizia o vigili del fuoco) continuerebbe a funzionare mentre oltre 800 mila impiegati federali potrebbero essere messi in congedo forzato e gli stipendi di milioni di altri dipendenti pubblici potrebbero essere ritardati.
Durante il fine-settimana la Camera, dominata dai repubblicani, aveva approvato due documenti – uno che ritardava di un anno la riforma sanitaria voluta del Presidente Barack Obama e uno che introduceva diverse modifiche alla riforma, fra cui l’eliminazione di nuove tasse sull’industria delle apparecchiature mediche. La proposta ora va al Senato, dove hanno la maggioranza i democratici, che in precedenza avevano dichiarato che qualunque modifica alla riforma sanitaria avrebbe incontrato il loro veto. I repubblicani insistono invece che la proposta di legge debba includere modifiche consistenti alla riforma sanitaria. E’ chiaro che la legge finanziaria in questione non e’ direttamente collegata con la riforma sanitaria ma offre un ottimo pretesto per inasprire la negoziazione.
Intanto, si diffonde il nervosismo sui mercati finanziari per il timore non solo dell’impatto diretto sulla crescita economica diretto che potrebbe avere una chiusura del governo (stimato ad una riduzione potenziali del 1.4% del GDP per trimestre) ma soprattutto sulle conseguenze che un impasse potrebbe avere sulla politica monetaria espansiva della banca centrale americana che per contrastare gli effetti della crisi finanziaria dal 2008 ha eseguito massicce iniezioni di liquidita’ che hanno sostenuto un aumento dell’S&P del 150% dal Marzo del 2009.
In generale, preoccupano la forte polarizzazione delle due parti politiche, la poca volontà al compromesso e l’utilizzo costante di una politica del rischio calcolato che ha reso difficile approvare anche la piu’ banale questione sul budget. E questo preoccupa perché il Governo è in procinto di sfondare l’attuale tetto di $16.7 trillioni e il Governo di Obama dovrà presto richiedere l’approvazione di emettere nuovo debito pubblico per continuare a finanziare le proprie attivita’. Al contrario i Repubblicani…
insisteranno che per essere finanziariamente responsabile un aumento del debito debba essere accompagnato da tagli della spesa pubblica, tra cui la riforma sanitaria. Ricordiamo che proprio la battaglia tra repubblicani e democratici sul tetto al debito portò S&P a strappare per la prima volta nella storia la tripla A agli Stati Uniti. Due anni dopo, lo stesso problema potrebbe innescare un’altra crisi finanziaria. Questo il rischio che sta alle spalle dell’attuale crisi.