La guerra che si sta combattendo in Siria, oltre a mietere vittime umane, sta causando delle perdite di valore importanti dal punto di visto culturale. Nel villaggio di Malouula, un piccolo sobborgo cristiano situato a 56 km da Damasco, la chiesa dei Martiri San Sergio e Bacco è stata assaltata dai militanti che lottano contro il regime e alcune delle sue icone, famose in tutto il mondo, sono andate perse o distrutte. A riportare la notizia in data 29 settembre è un corrispondente dell’agenzia di stampa Itar-Tass. Questa chiesa, la più antica del medio oriente, era stata costruita nel IV° secolo. Fino a un mese fa, ossia quando sono arrivati i militanti estremisti del fronte Al-Nusra, il complesso ospitava un convento ma in seguito le suore hanno divuto trasferirsi nel monastero di Santa Tecla in cerca di riparo con una quarantina di orfani. Attualmente le sorelle sono sotto assedio poiché è molto difficile sia entrare che uscire dalla nuova dimora. La chiesa dei Martiri San Sergio e Bacco è stata coinvolta negli scontri poiché dei militanti si sono rifugiati nell’hotel adiacente Safir, un albergo i cui clienti solitamente sono cristiani in pellegrinaggio. Nella Chiesa, teatro di scontri in questi ultimi giorni, un noto quadro del XIII° secolo che era situato all’entrata principale è andato perso per sempre. Insieme a questa icona sono state distrutte anche le opere “Madre di Dio” e il Cristo “The Archpastor”. Quest’ultimo ha sempre evocato la curiosità dei ricercatori poiché rappresentava Gesù in una lunga veste di sete con fili d’oro che è decisamente più tipico del XVIII° secolo che del periodo degli albori del Cristianesimo. L’altare della chiesa è andato in rovina e quello che rimane oggi sono solo i resti di quello che era un oggetto di alto valore storico e culturale. Attualmente è difficile calcolare a quanto ammontano i danni complessivamente, ma secondo il parere di alcuni restauratori i danni provocati alla struttura renderebbero impossibile il restauro. Molti affreschi sono stati distrutti col cedere delle mura e la croce principale è caduta dalla cupola. Nella città di Maaloula continuano i conflitti a fuoco tra le due fazioni e il fascino derivante da uno degli ultimi villaggi dove si parla ancora l’aramaico antico, sta pian piano svanendo. L’antico villaggio cristiano non è più quello di una volta e tornare indietro è oramai impossibile.