Un video apparso in rete (e caricato su Youtube) mostra la polizia sudanese colpire ripetutamente una donna – colpevole di prostituzione – con una frusta: si tratta di una vera e propria fustigazione esemplare in pubblico. È da anni che le associazioni per il riconoscimento dei diritti delle donne locali si battono per ottenere l’abrogazione della legge che consente alle forze dell’ordine di frustare pubblicamente le donne colpevoli di atti contro il pudore pubblico. Il video è stato pubblicato più di due settimane fa da un gruppo giornalistico indipendente sudanese. Il cronista che ha caricato il video dice di non sapere chi gli ha inviato il video via e-mail, non sapendo a chi appartenga l’ indirizzo di posta elettronica e neppure quando l’incidente ha avuto luogo. Secondo un’analisi del filmato, a giudicare dalla accento di chi parla nel video, si ritiene che possa essere stato girato nella regione della capitale Khartoum. L’episodio avviene in una sorta di cortile sotto gli occhi di una folla di curiosi. L’ufficiale di polizia intima alla donna di rimanere seduta a gambe incrociate faccia ala un muro, il tutto mentre un collega riprende la scena in compagnia di e un’altra persona che ridacchia divertito. Si sente il poliziotto che esclama: “Così imparerai a non entrare di nuovo in una macchina”. Purtroppo non è insolito assistere a scende del genere in Sudan, tuttavia questa pratica tristemente in voga ha attirato l’attenzione dei media internazionali da pochi anni, quando la giornalista Lubna Ahmed al-Hussein fu condannata alla fustigazione per aver indossato un semplice paio pantaloni . Da allora, i gruppi per i diritti delle donne hanno condotto con coraggio una campagna per l’abolizione dell’articolo 152 della legge statale sull’ordine pubblico, che consente questo tipo di punizione.