Impiccato per possesso di sostanze stupefacenti viene dichiarato morto e portato all’obitorio, dove miracolosamente “risorge”. È l’incredibile storia dell’iraniano Alireza – 37enne arrestato con in tasca più di un chilo di droga sintetica – che il 10 ottobre scorso è scampato alla pena capitale, per il momento. Il giudice di Teheran ha infatti spento ogni speranza della famiglia. Appena si riprenderà del tutto, verrà nuovamente condannato a morte, sempre per impiccagione: “deve scontare la sua pena” ha sentenziato categoricamente.
L’esecuzione (fallita) era durata circa dodici minuti. Al termina della stessa il medico legale incaricato aveva firmato il certificato di morte registrando il decesso, ma in obitorio qualcuno si è accorto che l’uomo respirava ancora. Alireza è stato così portato d’urgenza in ospedale dove si è risvegliato.
C’è ancora un ultimissima speranza: l’appello lanciato da Iran Human Rights punta ad essere accolto: “Alireza sia salvato. Ha già vissuto una volta la tortura di una condanna a morte. Il mondo non deve consentire che accada di nuovo” 



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