Le speranze non erano molte e purtroppo lo scenario peggiore si è verificato: lo shutdown, la “chiusura del governo”, un blocco della spesa da cui sono esclusi solo i finanziamenti delle attività essenziali, quali l’esercito, la posta, i servizi medici.

I tentativi di un accordo all’ultimo momento sono falliti e non è stato possibile rinviare il grande scontro tra Repubblicani, Democratici e Presidente, così da poter trovare un compromesso che consentisse al governo di continuare la sua piena attività. Un “miracolo” in cui, per la verità, non molti credevano.



Gli americani sono disgustati da questo spettacolo. Gli anziani e i malati sono spaventati da ciò che li attende a causa del blocco della spesa. Sia i Repubblicani che i Democratici, ciascuno per la loro parte, vengono incolpati per questa grave situazione, ma il Presidente appare convinto che questo possa rappresentare la fine del movimento di opposizione all’Obamacare. Il consenso personale di Obama è leggermente cresciuto, ma è aumentato anche quello di John Boehner, il leader dei Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti.



Ciò che viene considerato particolarmente negativo e condannabile è la continua disputa tra il Tea Party e i Repubblicani moderati e tradizionali, che è al centro della battaglia per eliminare la riforma sanitaria, battaglia alla base dello shutdown.

Lunedì a mezzanotte, alla televisione, il Presidente Obama ha rassicurato le Forze Armate degli Stati Uniti che non saranno private dei mezzi per completare la loro missione. A New York, attorno alla Statua della Libertà, e altrove intorno a monumenti simili, piccoli gruppi di cittadini si sono riuniti per lamentarsi di ciò che stava succedendo. Come quando la condanna a morte di un prigioniero sta per essere eseguita e quelli che si oppongono alla pena di morte si riuniscono davanti al carcere dove, malgrado il Papa ne abbia chiesto la sospensione ai governatori cattolici, l’esecuzione ha comunque luogo.



Ora, quindi, cominceranno le recriminazioni. Personalmente, sono già passato attraverso altri shutdown, come quello sotto Clinton, dopo il quale molti Repubblicani rimproverarono il partito per averlo provocato. Vedremo cosa succederà questa volta. Entrambe le parti coinvolte nell’attuale dibattito si sono comportate irresponsabilmente in diverse occasioni, portando alcuni a definire il dibattito come una lite tra bambini viziati.

Tuttavia, penso che questa volta vi sia qualcos’altro in gioco, che dovrà essere tenuto presente in ogni analisi sulla situazione attuale e che non ho notato durante l’ultimo shutdown. Si tratta di una insolita avversione per la persona di Obama, che viene visto agire non come un vero americano, ma intimamente come uno straniero, vicino al più estremo pensiero europeo, o da terzo mondo, circa la libertà individuale. E poi, c’è la questione della razza…

Occorrerà, comunque, tener ben desta l’attenzione, perché il Paese è in procinto di iniziare la discussione sul tetto del debito pubblico e, anche questa, sarà una seria battaglia.