Una ragazza yemenita di quindici anni è stata bruciata viva dal padre perché sospettava che avesse incontrato il suo fidanzato prima del matrimonio. L’omicidio, secondo quanto riferito dalla polizia locale, è avvenuto nel villaggio di Chabaa, nella provincia di Taez, in un Paese caratterizzato da una società ancora estremamente patriarcale. Inutile la corsa in ospedale, mentre adesso l’uomo, 35 anni, dovrà rispondere davanti alla giustizia della morte della figlia. Poco più di un mese fa aveva fatto molto discutere il caso della bambina yemenita di appena otto anni, morta durante la prima notte di nozze. Data in sposa a un uomo di 40 anni, la piccola ha riportato lesioni che le hanno causato un’emorragia interna. E’ accaduto all’inizio di settembre nella zona tribale di Hardh, vicino al confine con l’Arabia Saudita, nel nord-ovest dello Yemen, dove Rawan (questo il nome della bambina) viveva con la famiglia. Ancora prima, verso la fine di luglio, un’altra bambina di 11 anni, Nada Al-Ahdal, era scappata di casa per evitare il matrimonio che la sua famiglia aveva già organizzato.