Lo scandalo Datagate continua a tener banco, allargandosi sempre più. Gli Stati Uniti d’America, attraverso l’attività di spionaggio della National Security Agency avrebbero intercettato milioni e milioni di telefonate, sms ed email, tenendo sotto osservazione anche il cellulare della Cancelliera Angela Merkel. Per il momento, le vittime – quelle rese note – dell’operazione sono Italia, Germania, Francia, Spagna e Sud America. Era possibile che nessuno sapesse? In Italia dito puntato contro i Servizi segreti e il Copasir.
Gleen Greenwald, il giornalista americano che custodisce i file di Edward Snowden (ex tecnico della Cia), ha dichiarato: “La Nsa porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano” aggiungendo come anche l’intelligence britannica spiasse i cavi a fibre ottiche che trasportano nel nostro Paese telefonate, mail e traffico internet. E c’è di più: sempre secondo il giornalista “i servizi italiani avevano ‘un accordo’ con l’ente britannico che si occupava di spiare le comunicazioni. L’accusa è pesante, visto che chiama in causa i Servizi segreti italiani, colpevoli – a suo parere – di compiacenza. È intervenuto così il Copasir, per voce del suo presidente, Giacomo Stucchi: “non sono state fatte intercettazioni telefoniche massive di cittadini italiani che comunicano sul nostro territorio”. E prosegue: “I loro filtri impediscono che ci sia una raccolta massiva di comunicazioni”. Il numero uno di del Copasir ha inoltre ricordato come nel corso di una missione a Washington i vertici dell’Nsa abbiano escluso questa attività. Ma il caso è lontanissimo dalla sua archiviazione e oggi, con la bufera scatenatesi per le intercettazioni sul telefono della Merkel, si è aperto un nuovo torbido capitolo. Il governo tedesco ha immediatamente convocato l’ambasciatore americano – John B.Emerson – a Berlino perché fornisca delucidazioni sulla spinosa questione al ministro degli esteri teutonico, Guido Westerwelle.
Lo scandalo è al centro dell’agenda politica e il dossier incriminato sarà al centro del dibattito che inizierà a breve al Consiglio Europeo di Bruxelles, e che proseguirà anche domani.
Greenwald, che ora vive in Brasile in una località ignota, sostiene che i documenti di Snowden di cui è in possesso contengono molte altre scottanti informazioni sul controllo delle comunicazioni italiane e non. Siamo solo all’inizio.