L’ennesima richiesta di legalizzazione delle droghe pesanti, in Inghilterra, ha suscitato parecchio scalpore. Perché, ad avanzarla, non è stato l’ennesimo politicante radical-progressista, ma uno dei capi della polizia più autorevoli e rispettati. E’ stato Mike Barton, infatti, a dirsi convinto di come le droghe pesanti dovrebbero essere legalizzate, e lo ha fatto attraverso le pagine dell’Observer. Secondo Barton, che tra le altre cose è il leader dell’Associazione nazionale dei comandanti di polizia, la legalizzazione contribuirebbe a sconfiggere il crimine. Sarebbe, in sostanza, sufficiente che il servizio sanitario nazionale si sostituisse agli spacciatori, fornendo quindi la droga sotto stretta sorveglianza medica. L’esisto finale dell’operazione dovrebbe consistere nello far smettere i tossicodipendenti di drogarsi. «Essere trattati con la diamorfina, ad esempio, costa poco. E costa poco produrla per scopi terapeutici», ha dichiarato il comandante, facendo presente che, tuttavia, le droghe non dovrebbero di certo essere disponibili a tutti. Contestualmente, ha ricordato come il proibizionismo degli Anni ’20 sull’alcol portò al proliferare di potenti organizzazioni criminali. Il ministero dell’Interno, attraverso un suo portavoce, ha replicato al comandante facendo presente che le droghe sono vietate perché, ovviamente, fanno molto male.