Non è la prima volta che si leggono notizie del genere e chissà quanti altri casi analoghi, da quando nel 1979 è stata introdotta in Cina la legge che obbliga ad avere un solo figlio, si sono verificati senza che nessuno sapesse. Oggi, grazie alla maggior possibilità di comunicare per via della Rete, anche in paesi dove vige la censura come appunto la Cina, queste notizie riescono a far capolino. Ed ecco cosa è successo, secondo quanto riporta Sky News inglese: una donna di 33 anni, Lui Xinwen, al sesto mese di gravidanza, è stata costretta ad abortire perché aveva violato la legge del figlio unico. La donna è stata letteralmente portata via di casa a forza e quindi condotta in un ospedale dove le è stata iniettata una sostanza mortale che ha ucciso il bambino che portava in grembo. Alle quattro del mattino si sono presentati a casa della coppia una ventina di poliziotti che hanno prima immobilizzato al letto il marito e poi portato via la moglie. Nelle cinque ore successive l’uomo ha disperatamente cercato di scoprire in quale ospedale fosse stata portata la moglie, ma ormai era troppo tardi. Ad aggiungere orrore a questa storia, una foto scattata dalla donna stessa del feto gettato in un secchio accanto al suo letto. Inoltre la donna è stata obbligata a firmare un foglio dove ammetteva (naturalmente contro la sua volontà) di essere d’accordo sull’aborto. Se avesse rifiutato, dice, sarebbe stata arrestata.