Poco importa se nel proprio Paese si è fatto promotore del continuo calpestare dei fondamentali diritti civili, se i suoi dissidenti politici spariscono, vengono uccisi o incarcerati, se ha venduto per anni armi a stati canaglia e si è reso artefice direttamente o indirettamente di conflitti scoppiati nei Paesi limitrofi: L’International Academy of Spiritual Unity and Cooperation of Peoples of the World ha nominato Putin per il Nobel per la pace. La Nomination è stata motivata dall’impegno del presidente russo per scongiurare la guerra in Siria. Poco importa anche che non abbia mai speso una parola per i crimini di Assad, acclarato dittatore da anni alimentato con fiumi di armi e denaro proprio dalla Russia. L’associazione, tra quelle titolate a presentare la candidature, ha spiegato che Putin «nell’essere il leader di una delle principali nazioni del mondo, Vladimir Vladimirovich Putin compie sforzi per il mantenimento della pace e della tranquillità non solo nel territorio del proprio paese, ma promuove anche in modo attivo la risoluzione dei conflitti».



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