Che i paesi arabi non fossero granché tolleranti in materia di omosessualità (e non solo) si sapeva. Ma adesso il Kuwait ha addirittura deciso di chiudere le frontiere e vietare l’accesso a tutti i gay. La motivazione sarebbe di ordine pubblico e medico: le loro abitudini sessuali sarebbero un rischio per la salute. Insomma potrebbero diffondere l’Aids. Al momento si tratta solo di una proposta di legge che dovrebbe diventare ordinanza effettiva dal prossimo anno. Chiunque sia sospettato o dichiari una condotta inapprorpiata, cioè non sia eterosessuale dichiarato, si vedrà negato il visto di ingresso in Kuwait. Così ha proposto il ministro della sanità Yussef Mendkar, che non intende limitarsi al suo paese ma estendere il divieto a tutti i paesi dell’area. “C’è un problema serio di pubblica salute minacciata da tanti stranieri che arrivano in Kuwait” ha detto. Al momento secondo le indiscrezioni che girano fra i paesi arabi, la Giordania e il Bahrein sarebbero contrari alla proposta, così come il Dubai dove le comunità gay di tutto il mondo sono tra i principali investitori economici. Va detto che in paesi come l’Arabia Saudita, la Mauritania, l’Iran e lo Yemen l’omosessualità è punita con la pena di morte. Curioso il caso proprio del Kuwait che fino a oggi aveva permesso l’amore saffico ma punito quello tra uomini con pene tra i sei e i dieci anni di carcere.