Il caso dei cosiddetti Artic 30, gli attivisti (tra cui un italiano, Christian D’Alessandro) appartenenti a Greenpeace è alquanto ignorato in occidente. L’accusa nei loro confronti è quella di teppismo, il loro arresto risale allo scorso mese di settembre e non hanno ancora potuto vedere i loro avvocati. Si erano introdotti in Russia con lo scopo di impedire la trivellazione dell’Artico. Tra i tanti (anche undici premi Nobel) che nel mondo si sono mobilitati per via personale, si aggiunge adesso anche Sir Paul McCartney: l’ex Beatle ha infatti scritto una lettera direttamente al presidente russo Putin chiedendo la loro scarcerazione. Pur definendosi consapevole che giustizia e presidenza della Russia siano due cose sperate, chiede che i detenuti possano tornare alle loro famiglie con una soluzione che convenga a tutti, garantendo personalmente che Greenpeace non è una organizzazione anti russa: “milioni di persone in decine di paesi gli sarebbero enormemente grati se dovesse intervenire per porre fine a questa vicenda” ha scritto. McCartney ha postato il testo della sua lettera su twitter sottolineando che Putin non gli abbia risposto; è invece intervenuto l’ambasciatore russo che ha detto che il caso non è stato presentato in modo adeguato dai media occidentali. Soddisfazione da parte del presidente di Greenpeace che ha detto che la lettera del musicista “è un appello straordinario e bellissimo per la giustizia da una delle icone più famose del 20° secolo, ed è andato direttamente nella casella di posta del Presidente Putin”.