Comincia in salita l’avventura del nuovo Sindaco di New York, Bill De Blasio. Chi è appena dentro gli affari della città lo sapeva e se l’aspettava. E lo sapeva bene anche De Blasio. Ma si sa anche che in campagna elettorale si devono fare promesse. E si fanno. Mantenerle però è un’altra storia.
In questo caso si tratta di promesse fatte alle “Unions”, i Sindacati dei “City workers”, i dipendenti Comunali. Mentre l’America segna un complessivo 12% scarso di sindacalizzazione, l’universo del lavoro pubblico su scala nazionale mostra percentuali molto più elevate, quasi il 37%. A New York City quasi tutti i dipendenti comunali sono sindacalizzati. Ad ogni campagna elettorale le Unions non esitano mai a schierarsi, solitamente con i Democratici. Cosi è avvenuto anche nel caso di De Blasio. De Blasio ha vinto, e adesso le Unions passano a riscuotere. Well….vorrebbero riscuotere. Ci sono oltre 300,000 “City Workers” in questa città, organizzati in oltre 100 unità, ognuna chiamata a negoziare i propri contratti collettivi. Tradizionalmente le parti lasciano spirare questi contratti aspettando il momento piu’ opportuno per dar via alla nuova negoziazione. Non ci sono particolari controindicazioni: i vecchi contratti continuano a produrre i loro effetti, le normative rimangono le stesse, gli scatti di anzianità vengono regolarmente applicati e il riallineamento economico avrà effetti retroattivi.
Ora tutti i più di 100 contratti collettivi dei City Workers sono da rinnovare. Quelli che sono scaduti da meno tempo lo sono da un anno e mezzo, altri addirittura dal 2009. Bloomberg, il Sindaco supermiliardario che ha appena terminato il suo terzo mandato, l’aveva messa giù dura: tre-anni-tre di “freeze”, completo congelamento, mantenimento delle condizioni contrattuali già in essere. Come dire, qui non è aria di aumenti: lasciamo tutto com’è per un altro “giro”. Naturalmente le Union non hanno gradito, ma siccome Bloomberg è sempre stato un ometto piuttosto tenace e poco propenso a pensare che le idee degli altri siano meglio delle proprie, le Unions dopo aver non gradito si sono anche arrese, hanno fatto buon viso a cattivo gioco ed hanno cominciato a ragionare su come convincere il futuro Sindaco, cioè il De Blasio di oggi.
Diciamo francamente che al di là dei 300,000 direttamente coinvolti, gli altri newyorkers tifavano segretamente per Bloomberg, e Bloomberg ci sapeva fare. Se un miliardario ti dice che le sue idee su come fare e gestire i quattrini sono meglio delle tue, tu cosa gli rispondi? Comunque la questione è che i dipendenti comunali non solo guadagnano piu dei loro colleghi del settore privato, ma vantano una serie di “benefits” che gli altri si sognano: assistenza sanitaria, pensione all’europea, ferie…
Stiamo parlando di insegnanti e personale scolastico (42%), impiegati “civili” (37%), polizia (12%), pompieri (4%), istituti di correzione (3%), pulizia (2%).
Questo lo scenario. L’altro ieri le Unions hanno cominciato la loro processione da De Blasio e da i suoi uomini. E qui torniamo all’inizio dell’articolo – e della salita: dove li troviamo i 3,7 miliardi di dollari per pagare aumenti (ed arretrati) richiesti? I soldi non c’erano l’anno scorso e non ci sono quest’anno. Anzi, mentre le Unions decidevano di puntare sul futuro sindaco, il vecchio bruciava i ponti letteralmente cancellando dal budget cittadino la voce “reserve per aumenti retributivi”. Non per modo dire – Bloomberg l’ha proprio fatto. Se De Blasio vorrà mantenere le promesse elettorali, dovrà necessariamente trovare copertura per quei benedetti 3.7 miliardi nel bilancio operativo corrente. E come si fa?!? Ma mettiamo pure che ci riesca a mantenere ‘sta promessa… allora io ed un altro contingente di – facciamo – 5/6 milioni di newyorchesi con retribuzioni che in questi anni non solo si sono congelate, ma persin ridotte, potremmo cortesemente bussare anche noi alla sua porta e chiedergli se è cosi che comincia la restituzione di New York ai newyorkers. Perchè a noi non sembrerebbe.