E’ finito l’incubo dell’attentatore solitario che aveva terrorizzato Parigi. Dopo alcuni gironi di serrata caccia all’uomo, le autorità francesi hanno messo le mani sull’uomo che aveva ferito gravemente un fotografo del quotidiano Liberation e cercato di fare altrettanto alla sede della Societé Generale. L’uomo è stato incastrato grazie ai video delle telecamere di sorveglianza che lo avevano ripreso durante gli attacchi: è stato trovato dentro una vettura in una città a nord ovest di Parigi, Bois-Colombes, mentre probabilmente stava cercando di suicidarsi. Stava infatti ingoiando diversi tipi di medicinali. Inizialmente fermato come sospetto, grazie all’analisi del dna trovato sulle pallottole sparate  ad altri indizi quali la somiglianza con le immagini riprese, è stato identificato. Si chiama Abdelhakim Dekhar, e in realtà è stato possibile trovarlo grazie alla segnalazione di un suo conoscente con cui si era confidato ammettendo di aver fatto “una grossa sciocchezza”. L’uomo ha un passato burrascoso ed è già stato coinvolto in attività criminose. Si spacciava per agente dei servizi segreti e nel 1994 fu sospettato di aver preso parte al caso di Florence Ray e Audry Maupin che sterminarono diverse persone tra cui tre poliziotti per le strade di Parigi senza apparenti motivi, anche se erano legati a gruppi della sinistra antagonista. Dekhar fu condannato a quattro anni di reclusione per complicità nel caso. 



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