Se fosse stato un adulto, ha sentenziato il giudice, avrebbe potuto prendersi una condanna ad almeno dieci anni di carcere. Ma non è un adulto questo ragazzino oggi tredicenne, originario del Galles, che ha abusato di una bambina di 8 per un periodo di due anni. E’ stato lui stesso ad ammetterlo. Secondo il tribunale, la motivazione della sua violenza è da ritrovarsi nella sua dipendenza da siti pornografici che tra i 10 e i 12 anni frequentava con assiduità. Vista l’età, è stato affidato per un periodo di tre anni a un centro di recupero per ragazzi. Inoltre sulla sua fedina penale comparirà lo stato di violentatore per motivi sessuali. Secondo i giudici, la bambina è stata abusata nel tentativo di replicare quello che lui vedeva su Internet. C’è però anche un’altra condizione assai grave nella vita del ragazzo che ha condizionato il suo agire: spesso abbandonato dalla madre e vittima di abusi fisici da parte del compagno della donna. La madre inoltre era a conoscenza del fatto che il figlio passasse lunghe ore visitando siti pornografici, da quando aveva 9 anni. Un caso in sostanza di infanzia abbandonata ai rischi e ai pericoli che la Rete offre su base quotidiana.