Enrico Letta oggi sarà a Berlino e incontrerà Angela Merkel. Non si tratterà di una visita istituzionale: i due parteciperanno a un incontro economico nella capitale organizzato dalla Sueddeutsche Zeitung. Ma non è escluso che i due colgano l’occasione per fare un punto della situazione economica europea, questione che si intreccia con l’impegno della Cancelliera nella formazione di un Governo, attraverso un accordo che ufficialmente prevede che la Spd accetti il no agli Eurobond, anche se i Socialdemocratici in passato sono sempre stati favorevoli, in cambio del salario minimo garantito da 8,50 euro l’ora e del diritto alla doppia cittadinanza per gli immigrati. «La maggioranza dei tedeschi è a favore degli Eurobond e ciò ha spinto la Merkel a cambiare idea, ma i poteri forti impediscono al Cancelliere di ammetterlo apertamente. La Merkel ha quindi escogitato una mossa molto astuta: basare l’accordo della Grosse Koalition proprio sulla questione degli Eurobond, in modo da trovarsi “costretta” ad accettare la decisione di Draghi per salvare la maggioranza», ci spiega Thomas Schmid, direttore di Die Welt, Tra il 12 e il 16 dicembre si terrà in ogni caso il congresso della Spd che potrebbe cambiare le carte in tavola, anche perché, come spiega Schmid, la vera partita della Merkel è ben diversa da quanto appaia dalle dichiarazioni ufficiali.



Schmid, qual è la vera posta in gioco della partita politica ed economica che si sta giocando in Germania?

Per Angela Merkel quella che si è creata è una situazione molto comoda. Nell’arco di sei mesi al massimo, il Cancelliere potrà dire al suo elettorato: “Mi dispiace, non posso continuare a essere contro gli Eurobond. Sia l’Europa che i Socialdemocratici sono a favore, e devo quindi cambiare la mia posizione”.



Perché la definisce una posizione comoda?

La Merkel ha semplicemente cambiato idea, ma non può ammetterlo da un giorno all’altro. Il modo più semplice per tirarsi fuori dagli impicci è dire che i Socialdemocratici la costringono a cambiare posizione.

Se i Socialdemocratici sono favorevoli agli Eurobond, perché hanno firmato l’accordo in cui si dice che sono contrari?

Il motivo per cui la posizione della Spd sugli Eurobond potrebbe cambiare presto è legata gli equilibri politici della Germania. Alle ultime elezioni la Merkel ha ottenuto una grandissima vittoria, eppure subito dopo per lei è stato molto difficile riuscire a formare un governo. L’accordo con i Verdi è fallito, e la forza contrattuale dei Socialdemocratici nei confronti della Cdu è molto forte. Pur avendo perso le elezioni, la Spd è indispensabile per la formazione di un governo nel Paese. Ciò dà al partito di centrosinistra un peso ben superiore ai 25,6% dei consensi ottenuto nelle urne.



Lei ha detto che la Merkel ha cambiato idea sugli Eurobond. Che cosa l’ha convinta?

Il Cancelliere ha sempre adottato una linea politica molto cauta. A lungo ha sviluppato una politica nei confronti dell’euro che l’ha portata a trovarsi completamente isolata nell’Ue. La Germania è il Paese più forte, dal punto di vista economico e politico, ma si ritrova a essere da sola e come se non bastasse anche il governatore della Bce, Mario Draghi, si trova in disaccordo con Berlino.

 

Lei conosce bene il comportamento politico della Merkel. Qual è la logica che guida le sue scelte?

Il Cancelliere è abituato a esprimere delle posizioni molto chiare, ma se non è capace di sviluppare una politica sulla loro linea cambia idea. Non la definirei opportunista, quanto piuttosto realista. Se si rende conto di non essere in grado di riuscire a ottenere ciò cui punta, cambia subito obiettivo. La Merkel ha per esempio sostenuto l’utilizzo dell’energia nucleare in Germania, ma due giorni dopo il disastro di Fukushima è diventata improvvisamente contraria. Io sono certo del fatto che la Merkel continua a pensare che l’energia nucleare sia una cosa buona, ma ha preso atto del fatto che la maggioranza dei tedeschi non è dalla sua parte.

 

Quali poteri forti in Germania impediscono alla Merkel di ammettere apertamente che ha cambiato idea sugli Eurobond?

Si tratta di alcune banche e soprattutto della Bundesbank e del suo presidente Jens Weidmann. È quest’ultimo ad avere l’opinione più forte contro gli Eurobond, ma in Germania si trova ad avere una posizione assolutamente minoritaria.

 

Intende dire davvero che la maggioranza dei tedeschi sono favorevoli agli Eurobond?

Su questo sono stati fatti diversi sondaggi, e a emergere da ciascuno di essi è che la maggioranza pur non schiacciante dei tedeschi è convinta del fatto che gli Eurobond sono una misura ragionevole, e che quindi sia giusto che l’Europa li adotti.

 

(Pietro Vernizzi)