Le polemiche sono accese ormai da alcuni giorni. Durante le trattative per il nucleare iraniano infatti diverse associazioni cristiane avevano chiesto apertamente al Presidente degli Stati Uniti di fare pressioni sul paese islamico a proposito del caso di un pastore evangelico imprigionato da tempo. Ma Barack Obama e i suoi uomini hanno del tutto ignorato le richieste. Saeed Abedini, il pastore imprigionato, è cittadino americano: era arrivato in Iran con regolari autorizzazioni del governo di Teheran per aiutare nella costruzione di un orfanotrofio ma è stato poi arrestato. Di lui da allora si hanno pochissime notizie se non che avrebbe subito torture ed essere stato recentemente trasferito in una delle peggiori carceri iraniane. In passato Obama aveva parlato del suo caso con il presidente iraniano, ma durante il recente accordo di Ginevra il suo caso non è mai stato sollevato. La moglie del pastore ha espresso ai media americani tutto il suo sconcerto, accusando il governo americano di aver abbandonato un proprio concittadino nelle mani del regime iraniano. La donna ha anche detto che adesso proveranno a chiedere ad altre nazioni di interessarsi al suo caso visto che gli Stati Uniti lo hanno abbandonato.