Nuovi problemi per la legge sanitaria fortemente voluta dal presidente Obama, la cosiddetta Obamacare. Si tratta della norma che prevede che i datori di lavoro offrano ai loro dipendenti anche dei benefit riguardo la prevenzione delle nascite, tra cui la contraccezione. Una quarantina di aziende ha infatti fatto causa sostenendo che non possono essere obbligati a coprire economicamente tali misure in quanto violano il loro credo religioso. Il caso verrà affrontato ancora una volta dalla Corte suprema, dato che in passato sullo stesso argomento non si era arrivati a giudizi validi per la divisione delle corti locali in merito. Fondamentale per la decisione è capire se le aziende che fanno lucro, cioè non sono no profit, possano ricadere nell’ambito del Religious Freedom Restoration Act del 1993 che riconosce la validità del credo religioso. Quattro anni fa la Corte aveva sentenziato che le imprese devono essere riconosciute come persone, e di avere il diritto di partecipare al processo politico e sociale allo stesso modo dei singoli cittadini. E’ il caso di una azienda di Oklahoma City a cui la Corte di appello del decimo distretto ha riconosciuto questo status. Si tratta della Hobby Lobby che impiega ben 13mila dipendenti e possiede anche una catena di negozi di libri a contenuto religioso e che adesso rifiuta di coprire i costi contraccettivi ai propri dipendenti per motivi religiosi. Ma l’amministrazione Obama si è dichiarata corno la sentenza, sostenendo che in tale modo ai dipendenti verrebbero negati i benefici della legge sanitaria come appunto quelli relativi alla contraccezione. L’amministrazione Obama aveva deciso che l’obbligo previsto dalla riforma sanitaria non fosse applicato alle chiese e alle istituzioni non profit di carattere religioso ma di applicarlo alle aziende.