Sospesi per tre anni, sono stati riaperti da parte dell’Unione europea i negoziati per l’ingresso della Turchia nella comunità. Negoziati molto difficili, che vedono l’opposizione di molte forze politiche europee, soprattutto per via della presidenza Erdogan che sembra voler riportare il paese verso certo fondamentalismo di tipo islamico e dopo le manifestazioni per i diritti civili degli scorsi mesi. Intanto oggi si sono aperti i negoziati sulle politiche regionali. Per il commissario europeo all’allargamento dell’Unione, Stefan Fule, è necessario che i negoziati siano veloci e la Turchia possa finalmente entrare a far parte dell’Unione. Importante, ha detto ancora, dare il via libero ai negoziati sul capitolo più delicato, quello su libertà fondamentali e giustizia. Per permettere l’ingresso di un paese nell’Unione è necessario il voto unanime di tutti i paesi membri. Contraria è ad esempio Cipro che come si sa è divisa in due zone una delle quali di influenza turca. E’ proprio qui che si blocca tutto, in quanto la Turchia non ha mai rispettato il protocollo di Ankara che riguarda proprio Cipro. I negoziati per l’ingresso della Turchia nella Ue cominciarono nel 2005.