Tragico quadro di insieme quello che il reverendo nigeriano Daniel Yuman della Chiesa di Brethen ha tracciato riflettendo sulla situazione dei cristiani nella Nigeria del nord. Come si sa questa parte del paese africano è a maggioranza musulmana ed è da qui che partono i folli attacchi assassini del gruppo terroristico Boko Haram e delle sue milizie islamiche fondamentaliste che vogliono cacciare i cristiani dalla Nigeria e imporre la sharia. Sarebbero oltre 900 i cristiani uccisi in questo ultimo anno mentre a migliaia si sono trasferiti in altre zone più sicure del paese o addirittura nel vicino Cameron. Le poche comunità cristiane che resistono non dispongono quasi più neanche di chiese: quindici di esse sono state distrutte dagli islamici nelle ultime settimane. Continuano anche gli attacchi alle abitazioni dei cristiani: lo scorso 27 settembre gli islamici hanno attaccato il villaggio di Gavva West uccidendo sette persone tra cui due bambini di 6 e 8 anni rispettivamente mentre 75 abitazioni sono state distrutte. Era il decimo attacco nel corso di quest’anno. Nella zona di Barawa gli islamici hanno costretto circa 8mila persone a fuggire, bruciando nove chiese e distruggendo 400 abitazioni. L’altra notizia inquietante è che agli islamici nigeriani negli ultimi tempi si sono aggiunti islamici provenienti dal Mali e altri paesi, tutti addestrati in Iran, Arabia Saudita e Libano. Come si sa, sulla carta la Nigeria è il più vasto e potenzialmente ricco paese africano grazie alle riserve di petrolio: per gli islamici riuscire a dominarlo sarebbe un successo internazionale importantissimo.