E’ in corso il processo contro Michael Adebolajo, l’uomo accusato di aver ucciso un soldato inglese per le strade di Londra. Un episodio accaduto lo scorso maggio che come si ricorderà suscitò lo sdegno del mondo: il giovane, Lee Rigby, vene brutalmente ucciso poco dopo essere uscito dalla caserma in cui prestava servizio da due suoi concittadini islamici. Le immagini riprese da alcuni passanti di Adebolajo con un coltello insanguinato che parlava con la gente fecero il giro del mondo. Durante il processo ha ammesso di far parte di Al Qaeda, o almeno di esserne un convinto sostenitore, e di considerare i membri dell’organizzazione terroristica suoi fratelli e di amarli profondamente anche se non li ha mai incontrati personalmente. Questo chiarisce, come in altri casi successi in Inghilterra, come fanatici musulmani compiano atti terroristici di propria iniziativa, senza ricevere ordini da nessuno. Alla domanda se fosse pentito del suo gesto, ha risposto di non pentirsi mai di quello che gli ordina Allah e di non poter fare altro che seguire gli ordini di Allah. Adebolajo nega comunque di essere un assassino, ma ha ammesso chiaramente che quel giorno e la sera precedente aveva pregato Allah di fargli incontrare un soldato da poter colpire. Ha insistito spiegando che voleva uccidere solo dei soldati e non dei civili. La ragione della sua morte, ha aggiunto, è dovuta unicamente al coinvolgimento inglese in guerre contro l’Islam. Adebolajo, come ha detto lui stesso, è di famiglia cristiana, ma a un certo punto della sua vita si è convertito all’Islam.