I suoi documenti mentre era ancora vivo gli davano 15 anni di età. Appena è morto, è diventato ventenne. E’ l’ultimo di una lunga lista di casi monitorati dall’associazione per i diritti umani China Labor Watch, ragazzi molto giovani che muoiono per lo sfruttamento e le inumane condizioni lavorative nelle fabbriche cinesi. In questo ultimo caso, appare ancora maggiore lo scandalo in quanto il ragazzo sarebbe stato dipendente di una delle tante fabbriche dove si producono IPhone e tablet per conto dell’americana Apple. Shi Zhaokun è morto di polmonite lo scorso 9 ottobre in un ospedale di Shangai: faceva turni, come tutti i suoi colleghi, di dodici e più ore al giorno. I turni di notte in quella fabbrica durano tre mesi: solo dopo tale periodo è permesso passare al turno giornaliero. Le ferie concesse sono così poche che in quella fabbrica si è lavorato anche durante la festività nazionale cinese. Ovviamente la fabbrica ha negato qualunque responsabilità nella morte del giovane, mentre la sua famiglia non è in grado di pagare l’autopsia che in Cina costa al privato quasi duemila dollari. Il sito China Labor Watch ha pubblicato il resoconto delle ore lavorate giornalmente dal ragazzo negli ultimi mesi: come si può vedere, praticamente ogni giorno lavorava tredici ore mentre il minimo che gli era concesso fare erano dieci ore al giorno.