Si pensava di averne ormai viste di tutti i colori nelle aule dei parlamenti di mezzo mondo, dalle risse agli insulti, dalle pistole ai cappi sventolati. Mancava il parlamentare che rimane in mutande: è successo in Messico dove Antonio Garcia Conejo, membro del Partito della rivoluzione democratica ha fatto un inaspettato spogliarello. Si discuteva su un voto che ha alzato polemiche molto forti, quello relativo all’ingresso per la prima volta da decenni di investitori stranieri nell’industria del petrolio che appartiene interamente allo stato. Il parlamentare, parlando di saccheggio della nazione, ha così voluto sottolineare con un gesto eclatante le sue parole. Era dal 1938 che l’estrazione del petrolio apparteneva unicamente allo stato grazie alla Petroleos Mexicanos: adesso invece il governo potrà cedere licenze particolari di trivellazione a aziende private estere. Contrari alla decisione gli appartenenti ai partiti di sinistra che hanno anche cercato di bloccare la votazione impedendo l’ingresso in aula con veri sbarramenti fatti di tavoli e sedie. Si è poi discusso per ben venti ore filate fino a quando verso l’alba di mercoledì Garcia ha cominciato il suo intervento sfilandosi i vestiti e rimanendo in mutande. Altri deputati hanno fatto peggio: due si sono presi a pugni e uno di loro è finito anche all’ospedale. 



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