Continua l’opera di amnistia del presidente russo: dopo aver scarcerato dopo dieci anni di galera l’ex magnate del petrolio Khodorkovski, adesso cominciano a uscire anche le cosiddette Pussy Riot, le tre attivisti arrestate la scorsa estate per aver manifestato all’interno della cattedrale di Mosca. La prima a uscire è stata Maria Alyokhina mentre è previsto che nelle prossime ore esca anche l’ultima delle attiviste detenuta attualmente in Siberia. La motivazione per il loro arresto era stata quella di teppismo motivato da odio religioso, episodio che aveva dato il via a proteste contro la Russia in tutto il mondo. Avrebbero dovuto rimanere in carcere fino al marzo 2014. Nonostante la liberazione, la Alyokhina ha dichiarato che l’amnistia decisa da Putin è “solo propaganda”, dichiarando altresì che avrebbe preferito rimanere in prigione. Non è un atto umanitario, ha detto, è solo un gesto di pubbliche relazioni da parte del governo russo. In molti pensano infatti che questo gesto deciso da Putin sia solo un modo per ingraziarsi l’opinione pubblica mondiale in vista dei prossimi giochi olimpici di febbraio che si terranno proprio in Russia. Una delle tre Pussy Riot era stata rilasciata già lo scorso mese di ottobre.