Guerriglia al campus dell’Università al-Azhar, al Cairo. Un gruppo di sostenitori dei Fratelli Musulmani – messi al bando come organizzazione terroristica – ha dato fuoco a due edifici dell’Università e si sono scontrati duramente con le forze dell’ordine. La rabbia degli studenti pro-Morsi, il presidente egiziano deposto, è dovuta proprio alla massa al bando del movimento e all’arresto di 250 manifestanti islamisti. Uno di loro, Khalid al-Haddad, ha perso la vita negli scontri con le forze di sicurezza, colpito mortalmente dai proiettili sparati dalla polizia innanzi alla Facoltà di Economia e Commercio. Secondo quando riporta al-Aharam, il quotidiano (on-line) governativo, i disordini sono iniziati quando gli agenti hanno utilizzato il gas lacrimogeno per placare l’ira dei protestanti che chiedevano ai loro colleghi di non fare ingresso nell’ateneo e di boicottare dunque la sessione di esame. Gli attivisti hanno iniziato a lanciare sassi e a incendiare pile di pneumatici, prima (come detto) di appiccare un incendio alla facoltà di Commercio e Agricoltura (spento in seguito dai pompieri) Le forze di sicurezza hanno iniziato a caricare – senza troppi risultati – per far sì che la folla si diradasse per poi sparare ad altezza uomo. Un altro manifestante è in gravi condizioni; Bakr Zaki, preside della Facoltà di Economia e Commercio, ha denunciato a Ontv  che i protagonisti degli scontri sono persone estranee all’Universitsi e che molti studenti che cercavano di entrare regolarmente nel campus sono rimasti feriti.



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