La condanna era inequivocabile: essere picchiato in pubblico per aver rubato una scatola di biscotti come lui stesso aveva ammesso. La punizione sarebbe cessata solo se la famiglia fosse stata in grado di pagare la pena alternativa, una cifra pari a cento sterline, 10mila rupie. Non essendo in grado di pagare la multa, i genitori di un ragazzino di soli 12 anni hanno dovuto assistere alla punizione sino a quando il ragazzino non è morto. E’ successo in india, nel villaggio di Thadi nella zona est del paese. Chhotu Kumar era stato arrestato insieme a un amichetto di 13 anni per aver rubato da un negozio una scatola di biscotti e dei chewing gum. Portati davanti a una giuria, erano stati condannati alla punizione: denudati, appesi a testa in giù e picchiati a bastonate. Chhotu è morto per le botte, il suo amico è sopravvissuto ma si trova in gravi condizioni fisiche. Adesso la polizia indiana sta indagando: secondo le autorità infatti i giudici prescelti per determinare la condanna hanno agito al di fuori delle regole e della legge indiana.



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