“Il radicalismo islamico in Russia si sta rafforzando progressivamente a livelli preoccupanti e i rapporti con Al Qaeda sono ben documentati. Le rivendicazioni nazionalistiche delle repubbliche del Nord Caucaso e l’abitudine di mandare gli imam a studiare nei Paesi del Medio Oriente, dai quali tornano con idee improntate all’estremismo, rendono la situazione particolarmente esplosiva”. Lo evidenzia Konstantin von Eggert, per anni capo dell’ufficio di Mosca della BBC, dopo i due attentati che hanno colpito la città russa di Volgograd, ex Stalingrando, il secondo dei quali ieri ha provocato 14 morti su un filobus. Gli investigatori si sono detti convinti del fatto che le due esplosioni siano collegate tra di loro. Domenica una prima strage aveva colpito la stazione ferroviaria, e Volgograd era già stata presa di mira lo scorso ottobre, quando un’attentatrice kamikaze aveva ucciso sei persone su un autobus.
Von Eggert, chi c’è dietro i due attentati di Volgograd?
Non ci sono ancora le prove che lo documentino, ma la percezione è che dietro gli attentati ci siano gli estremisti islamici del Nord Caucaso. Questi ultimi avevano minacciato azioni eclatanti in vista delle Olimpiadi Invernali di Soci. I due attentati di Volgograd sembrano quindi un avverarsi dello scenario descritto in precedenza dai gruppi islamisti radicali.
La situazione politica nel Nord Caucaso sta cambiando in modo tale da giustificare azioni così eclatanti?
No, piuttosto a fare da catalizzatore degli attentati sono come dicevo prima le Olimpiadi Invernali di Soci. I leader della resistenza e dei separatisti ceceni avevano promesso che avrebbero cercando di rendere i giochi olimpici il più possibile problematici, e probabilmente questo è ciò che hanno fatto domenica e ieri. Ma ripeto che si tratta soltanto di un’ipotesi, in quanto per il momento non abbiamo ancora tutti i dettagli sulle due esplosioni.
Perché Putin non è ancora riuscito a trovare una soluzione per i problemi del Nord Caucaso?
A rendere particolarmente difficile una soluzione di questi problemi è il fatto che il Nord Caucaso ha una sua specificità dal punto di vista della composizione etnica, religiosa e demografica. A esasperare la situazione è l’elevato numero di disoccupati, che in Cecenia nel 2012 hanno raggiunto il 29,81% della popolazione. Chi vive in quest’area geografia si distingue inoltre per il fatto di avere degli usi e costumi molto particolari, per la composizione tribale della società e per la corruzione dilagante. L’unico modo per evitare che la situazione nel Nord Caucaso finisca fuori controllo è infatti continuare a foraggiare di denaro fresco le èlite locali.
Quanto è forte in questo momento il radicalismo islamico in Russia?
Si sta molto rafforzando rispetto al passato. E’ difficile parlare di cifre esatte ma è evidente che è un fenomeno in crescita, sia sulla spinta delle rivendicazioni nazionalistiche, sia per il fatto che numerosi imam hanno studiato in Medio Oriente dove hanno sviluppato delle idee radicali. Come dicevo prima non ci sono statistiche che documentino questa mia impressione, ma l’evidenza empirica è che il fondamentalismo islamico in Russia sta crescendo.
In Siria operano numerose brigate cecene. La guerra siriana ha cambiato lo scenario nel Nord Caucaso e in Russia?
No. La maggior parte dei gruppi islamici più radicali non hanno base in Cecenia, bensì nel Pakistan e in altre aree vicine. In secondo luogo, la guerra in Siria sta andando avanti da ormai quasi tre anni, e quindi non ha senso dire che nel breve termine abbia provocato dei cambiamenti nella regione del Nord Caucaso.
Il radicalismo islamico nel Nord Caucaso fa capo ad Al Qaeda o ad altre organizzazioni fondamentaliste?
Esiste ovviamente un legame con Al Qaeda. Scorrendo i siti web vicini ad Al Qaeda emerge che ci sono numerosi video girati nel Nord Caucaso. Anche se sul campo operano poi anche diverse organizzazioni terroristiche strettamente nazionali.
Qual è il ruolo degli indipendentisti ceceni nell’Islam radicale a livello globale?
Ritengo che non abbiano un ruolo di primo piano. I ceceni hanno dato vita a una tendenza nell’Islam globale, ma non stanno certo guidando l’intero movimento jihadista a livello mondiale.
Ritiene infine che i due attentati dimostrino una certa disorganizzazione da parte delle forze dell’ordine russe?
Non sono un esperto di sicurezza e non so dire perché le forze dell’ordine russe non siano state in grado di impedire il secondo attentato. I ceceni che vivono a Volgograd sono molto numerosi ed è impossibile controllare ciascuno di loro. Chiunque può fabbricarsi una bomba artigianale, salire su un autobus e farsi saltare per aria. Anche se ovviamente questi due attentati sono una sconfitta per le forze dell’ordine russe.
(Pietro Vernizzi)