Una proposta di legge è al vaglio del parlamento giapponese. Si tratta della legislazione inerente  il segreto di Stato, secondo cui il governo può decidere senza consultare nessuno se una inchiesta particolare vada coperta dal segreto di stato. La proposta di legge sarà votata il prossimo 6 dicembre e in previsione di questo la Commissione episcopale Giustizia e pace della Chiesa giapponese ha scritto una vibrante lettera di protesta al primo ministro. Nella lettera si dice come la legge speciale “attacca il concetto stesso di pace, che la nostra Costituzione garantisce e che è il fondamento della nostra società”. Particolare attenzione viene poi data all’articolo 9 della costituzione giapponese che vieta ogni attività militare a parte l’autodifesa: il segreto di Stato può infatti applicarsi a qualunque operazione militare ad esempio quelle congiunte con l’alleato Stati Uniti all’insaputa del popolo, così come i disastri naturali o quelli compiuti dall’uomo. In questo caso viene citato il disastro di Fukushima che verrebbe grazie a questa legge completamente coperto agli occhi dei cittadini. “Ci opponiamo alla bozza di legge in discussione dal punto di vista di coloro che rispettano i principi-base della Costituzione giapponese e di chi vuole una società libera e pacifica, dove la dignità umana è protetta” dicono i rappresentati della Chiesa nipponica aggiungendo che se questa legge sarà approvata essa “scuoterà dalle fondamenta tutto ciò in cui crediamo: ‘Noi, il popolo giapponese, ci impegniamo affinché mai più avvengano gli orrori della guerra attraverso l’azione del nostro governo”. 



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