La Repubblica centrafricana continua ad essere triste scenario per la persecuzione dei cristiani da parte della milizia islamica dei Seleka. La scorsa settimana è stato ucciso un traduttore che collaborava con ACATBA, un’organizzazione di alfabetizzazione biblica, il suo nome era Eliseé Zama, stava cercando di portare al sicuro la sua famiglia, moglie e tre figli, al sicuro dalle violenze in corso nella città di Bangui. Questo è quanto è stato riportato da un comunicato stampa di Wycliffe Bible Translator. La situazione in Repubblica centrafricana continua a essere terribile: dopo il colpo di Stato in marzo da parte di una colazione di gruppi islamici, la situazione politica è stata dominata dal caos. “Preoccupano molto le rappresaglie contro i cristiani, in particolare a Bangui. In migliaia sono scappati dalle proprie abitazioni e cercano rifugio sulla pista dell’aeroporto internazionale”, ha dichiarato Larry Robbins, un coordinatore affiliato al gruppo Wycliffe. Attualmente, i soldati francesi stanno cercando di ristabilire l’ordine, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di inviarli sul territorio centrafricano venerdì scorso. Dopo la risoluzione dell’Onu è seguita un’ondata di violenze e rappresaglie che hanno visto coinvolti anche gli schieramenti delle milizie cristiane di autodifesa per rispondere agli attacchi dei Seleka. “La distruzione degli archivi comunali, dei Tribunali e delle parrocchie è stata pianificata a tavolino: le milizie Seleka puntano a cancellare la memoria storica della Repubblica Centrafricana per farla diventare uno Stato islamico” aveva dichiarato qualche giorno faJuan José Aguirre, il vescovo di Bangassou, che ha passato più di metà della sua vita in Centrafrica.