Raccogliendo l’appello lanciato nelle scorse ore dalle opposizioni, centinaia di migliaia di persone si sono riversate nelle strade di Kiev per protestare contro la decisione del presidente Viktor Yanukovich di bloccare il processo di integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea. Un vero e proprio tradimento per il Paese, aggravato dal fatto di aver invece intrecciato negoziati per ricevere aiuti economici da parte di Mosca. Per questo motivo i manifestanti, probabilmente circa 600mila, si sono diretti nel centro della capitale dove hanno abbattuto e decapitato a martellate la statua di Lenin, simbolo della Russia. “Yanukovich sei il prossimo”, hanno gridato i cittadini mentre con le corde smantellavano il monumento. Anche l’ex premier ucraina Yulia Tymoshenko, attualmente in carcere dove sta scontando una condanna a sette anni, ha inviato una lettera, poi letta in piazza dalla figlia Yevguenia, in cui afferma che “Yanukovich ha perso la sua legittimità nel momento in cui non ha firmato l’accordo di associazione con l’Unione Europea”. Il presidente non ha infatti solo rifiutato di firmare l’Accordo di associazione alla Ue, ma si sospetta che abbia anche accettato l’ingresso nell’Unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakhstan per ricevere sconti sul gas.