La Corea del Nord ha confermato di avere realizzato con successo un test atomico sotterraneo, basato su “un dispositivo nucleare in miniatura, più leggero ma più potente che in passato”. La potenza dell’ordigno è pari a 6-7 kiloton, quasi la metà della bomba lanciata su Hiroshima nel 1945 che era pari a 15 kiloton. Il ministro degli Esteri della Corea del Nord ha sottolineato che l’esperimento atomico rappresenta una forma di autodifesa in risposta alla perdurante ostilità degli Stati Uniti. Ilsussidiario.net ha intervistato il generale Carlo Jean, esperto di strategia militare.
Le agenzie parlano di un ordigno da 6-7 kiloton. E’ davvero così e che cosa significa?
Si tratta di un ordigno di bassa potenza, che in realtà potrebbe essere compreso tra una frazione di kiloton (equivalente a mille tonnellate di tritolo) e una decina di kiloton. Qual è il significato politico di questo esperimento? La Corea del Nord si ritrova in gravi difficoltà e per mantenere la coesione del Paese affamato ha bisogno da un lato del nazionalismo interno e dall’altra del ricatto verso il mondo per continuare a ricevere aiuti in alimentari e carburante da parte di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.
C’è il rischio che la Corea del Nord utilizzi davvero la bomba atomica?
No, perché se lo facesse poi sarebbe cancellata dalla faccia della terra. Chi guida politicamente il Paese conosce le conseguenze cui andrebbe incontro, ma gioca sulla minaccia che la bomba atomica costituisce per il resto del mondo. La Corea del Nord inoltre esporta tecnologie nucleari in Pakistan e Iran. Pyongyang si trova nelle condizioni di attuare una strategia la quale ancorché folle, ha una sua logica interna data la situazione drammatica del Paese.
Quali sono le analogie nell’utilizzo del nucleare da parte di Corea del Nord e Iran?
Così come Corea del Nord e Cina hanno aiutato il Pakistan, allo stesso modo Pyongyang ha sicuramente supportato l’Iran attraverso l’invio di tecnologie e per quanto riguarda l’arricchimento dell’uranio.
In quale dei due Paesi la corsa agli armamenti atomici può avere conseguenze più pericolose?
In nessuno dei due può verosimilmente portare a un attacco nucleare. La Corea del Nord dipende dagli aiuti della Cina, e quest’ultima non ha nessun interesse a precipitare la situazione strategica in Asia Orientale. L’Iran invece può essere pericoloso non tanto per il nucleare, ma per le sue forze speciali e soprattutto convenzionali, nonché per l’influenza che ha sugli sciiti delle province orientali nella Penisola Arabica e in Bahrein.
Una bomba atomica però fa danni molto più estesi di un esercito di fanteria …
Per quanto riguarda la potenza nucleare di Teheran è ancora tutto da vedere come sarà sviluppata. Per l’Iran gli armamenti atomici sarebbero soprattutto una sorta di assicurazione contro un attacco diretto sul suo suolo nazionale. Ma dal momento che nessuno vuole attaccare Teheran, si tratta di qualcosa di completamente inutile. Può darsi che sia semplicemente un escamotage per porsi in una situazione di forza nei negoziati in corso tra Iran e Stati Uniti, i quali prima o poi diventeranno negoziati diretti.
Lei ha detto che nessuno vuole attaccare l’Iran. Neanche Israele?
Israele fa un grande rumore di sciabole, ma non potrebbe lanciarsi in un’avventura di questa portata. Gli Stati Uniti sono preoccupati soprattutto per il radicalismo islamico salafita e wahabita propagandato dall’Arabia Saudita, più che non per la corrente sciita dell’Islam di cui fa parte l’Iran e che è relativamente più moderata. Se anche avesse intenzione di aggredire gli Stati confinanti, l’Iran non avrebbe bisogno della bomba atomica perché ha un esercito molto più potente dei suoi vicini.
Parliamo dell’atomica pakistana. Lì la situazione è molto diversa …
Indubbiamente, in quanto la disponibilità di un deterrente nucleare di centinaia di testate pakistane riequilibra in parte la potenza nucleare indiana che è ancora superiore.
Quindi riassumendo lei vuole dire che il nucleare non rappresenta un reale pericolo per il mondo in cui viviamo?
Finché c’è questa effettiva superiorità degli Stati Uniti, il nucleare non è un pericolo. Tanto la Corea del Nord quanto l’Iran sanno bene che se impiegassero la bomba atomica, o anche solo se minacciassero di usarla, provocherebbero una reazione degli Usa, che ancora per due o tre decenni manterranno una superiorità militare globale assolutamente incontestata.
(Pietro Vernizzi)