La situazione in Grecia, si fa sempre più allarmante, mentre i media del Paese sembra che abbiano avuto l’ordine di sottacere il racconto della crisi, costellata di episodi di miseria vera e propria per non destare ulteriore allarme nella popolazione e non fomentare disordini e conflitti sociali. Per dirne una, sembra che nei giorni scorsi 150 produttori agricoli abbiano distribuito frutta e verdura dai loro camion alla gente affamata in segno di protesta contro gli altissimi costi di produzione. Benché gli interventi dell’Unione Europea abbiano sin qui impedito il crack tecnico, il contesto economico e sociale del Paese è quanto mai sfilacciato. Un declino vero e proprio, con 20 casi di rapina a mano armata al giorno. La Confederazione generale dei commercianti e degli artigiani artigiani greci ha calcolato che sono ormai il 50 per cento delle famiglie ad aver bisogno di un prestito per accedere ai beni primari. Il 92 per cento non è più in grado di rinnovare il proprio vestiario, e rinuncia a comprare scarpe e vestiti mentre l’83,5 per cento è costretto a risparmiare anche sul riscaldamento. L’Elstat, l’Istituto nazionale di statistica greco, ha testimoniato con le cifre pubblicate recentemente che il disagio non solo è palpabile, ma anche quantificabile: ben il 27 per cento della popolazione è, infatti, senza lavoro, con oltre 1,35 milioni di disoccupati. Se, tuttavia,a questi sommiamo gli inattivi, arriviamo a circa 5 milioni di persone che non ha un lavoro. E, su una popolazione di 11 milioni di abitanti, si tratta di una cifra impressionante. Frattanto, secondo un sondaggio condotto dall’istituto Alco per conto di Newsi, il partito di centrodestra, Nea Dimokratia (ND), guidato dal premier Antonis Samaras, sarebbe tornato a volare alto nelle preferenze dei cittadini greci, il 21,2 per cento dei quali esprimono apprezzamento. Al 20,2 per cento si piazza il Syriza, il partito della sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras. Ma a sbalordire è il fatto che il terzo partito del Paese sarebbe, Chrysi Avghi (Alba Dorata) formazione neonazista che veleggerebbe al 9.4 per cento. I socialisti del Pasok si trovano, poi, al il 7,2 per cento.
Al quinto posto troviamo i Greci Indipendenti con il 5%, al sesto il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 4,8 per cento. All’ultimo posto, infine, si trova la Sinistra Democratica (Dimar) con solo il 4 per cento.